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Eventi | 24 ottobre 2014, 13:00

Boves: buon successo per le serate dedicate al Commercio equo e solidale

Mercoledì 15, 22 e 29 ottobre, l'Auditorium Borelli ha ospitato alle ore 21 le proiezioni di Bianco, Lioret e Angrisano

Boves: buon successo per le serate dedicate al Commercio equo e solidale

L'associazione "Qui e Là" continua nel programma dei suoi tre mercoledì di ottobre (15, 22 e 29) di rassegna di film e riflessioni dedicati alle tematiche del Commercio equo e solidale. Le proiezioni, ed i dibattiti, si svolgono nell’Auditorium Borelli di Boves, alle ore 21.

L'ingresso è libero e gratuito, con confortante pubblico sempre in sala...Si è partiti con la sera mercoledì 15 ottobre, con la proiezione del video amatoriale di Giovanni Bianco «Qui e Là», proprio sulla bottega equa di piazza dell'Olmo a Boves.Questo nuovo lavoro del cineamatore bovesano è altro prezioso, attento e delicato affresco, di un mondo, stavolta quello dell’equo-solidale non solo bovesano, di soci, fornitori, altre cooperative ed aziende dalla produzione particolare (a partire da quella dell’agricoltore bovesano Matteo Ansaldi), sin all'ex parroco Gianni Riberi.

In sala erano molti dei componenti di questo caleidoscopio che cerca di mettere insieme commercio ed etica, correttezza nei rapporti con la natura e con le altre parti del mondo.

Dopo altra serata, di mercoledì 22 ottobre, col film «Welcome», di Philippe Lioret, ambientato a Calais, sulla amicizia di un ex campione olimpionico di nuoto e di un immigrato curdo-iracheno, che vuol ricongiungersi con la fidanzata residente a Londra, si chiude mercoledì 29 ottobre: sarà la volta del film-documentario «Genuino clandestino» di Nicola Angrisano (settanta minuti - 2011).

Tale documentario racconta dei «neo contadini», una realtà fatta per lo più di giovani produttori sia coltivatori che allevatori, ma anche pastori e artigiani, che sono fuori dal giro della grande agricoltura, delle grandi marche, dalle certificazioni e dei contributi dell'Unione Europea, ma che nonostante tutto lottano per produrre prodotti genuini secondo i metodi della tradizione dell'agricoltura contadina, un biologico «puro» che spesso è anche clandestino, non essendo contemplato dalla legge.

Le loro attività sopravvivono grazie al sostegno dei consumatori alla ricerca di una produzione che è l'esatto opposto di quella della agroindustria.Alla «Bottega» già ci annunciano varie idee per i regali natalizi…

c.s.

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