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Eventi | 07 ottobre 2015, 08:15

Dogliani: Aldo Grasso incontra Fabio Genovesi e il suo "Chi manda le onde"

La presentazione si terrà venerdì 16 ottobre alle 21 alla biblioteca civica "Luigi Einaudi"

Dogliani: Aldo Grasso incontra Fabio Genovesi e il suo "Chi manda le onde"

Venerdì 16 ottobre alle ore 21, presso la biblioteca civica “Luigi Einaudi”, verrà presentato il libro vincitore del Premio Strega Giovani “Chi manda le onde” di Fabio Genovesi. A parlarne con l’autore il giornalista e critico televisivo Aldo Grasso.

Con 69 voti il romanzo "Chi manda le onde" di Fabio Genovesi ha vinto la seconda edizione del Premio Strega giovani, assegnato da una giuria di circa 400 ragazzi/e tra i 16 e i 18 anni in rappresentanza di 44 scuole secondarie superiori in Italia e tre all'estero (Berlino, Bucarest, Parigi). Il vincitore è stato proclamato l'8 giugno a Palazzo Montecitorio alla presenza del Presidente della Camera Laura Boldrini.

Il mare e le sue onde, capaci in pochi istanti di consegnarti 'frutti naturali', come le alghe, le conchiglie, i pesci o altri piccoli organismi viventi, ma anche tanti altri che naturali non sono, oggetti come le lattine, le scarpe, le ciabatte, le gomme d'automobile e, purtroppo, tanti altri ancora. Pensi che con il mare abbiano poco a che fare - è stato infatti l'uomo a portarceli, a perderli o a gettarli nelle sue acque - ma a ben guardare, quegli oggetti così strani possono incuriosire e se messi confronto, possono addirittura far nascere strane connessioni e - perché no - anche storie.

Lo conferma lo scrittore Fabio Genovesi che quasi ogni giorno ama passeggiare sulla spiaggia dell'amata cittadina in cui vive, Forte dei Marmi, e fermarsi ad osservare - e in alcuni casi, a raccogliere - alcune di quelle cose che il mare ogni giorno restituisce a suo modo, e la domanda è ogni volta sempre la stessa: come ci sono finite? Nascono così personaggi e storie che ritroviamo poi nei suoi romanzi che ogni volta travolgono chi li legge, proprio come potrebbe fare l'onda più buona del mare. Un'onda che travolge anche i personaggi del suo ultimo libro.

C'è Serena - una donna bellissima anche se si veste come un militare - suo figlio Luca - molto intelligente e molto bello anche lui, un ragazzo già adulto che fa tante cose, tra cui il surf, e ogni cosa che fa è perfetta e naturale, "dirgli di no è come dire di no alla primavera" - e c'è sua sorella Luna - una bambina dai capelli bianchi (è albina) e dagli occhi molto chiari, che vive della sua immaginazione e che vorrebbe "tante cose normali che succedono alle persone normali" perché è stufa di quelle strane. E, ancora, c'è Sandro - un quarant'enne non realizzato su più punti che vive ancora con i genitori - Marino e Rambo, i suoi amici di sempre, Zot, un bambino arrivato da Chernobyl e Ferro, un bagnino in pensione che cerca ogni giorno di proteggere la 'sua' Versilia dai miliardari russi che con quell'arroganza e quell'ignoranza tipica degli arricchiti, vorrebbero conquistarla comprando ogni cosa e ogni casa.

Un libro che è uno tsunami di emozioni: lo inizi a leggere e nel giro di poche pagine ti crea dipendenza perché vuoi subito capire e scoprire cosa succederà nelle successive. Ogni capitolo ha un titolo che incuriosisce, che invoglia alla lettura ed ogni capitolo è dedicato ad un personaggio che finiamo col conoscere grazie al suo punto di vista. In Chi manda le onde c'è tutto: c'è la gioia e c'è il dolore, si ride e si piange, proprio come nella vita. La morte - che lascia sempre qualcosa, solo che quello che lascia non c'entra più niente con quello che c'era prima - stravolgerà le loro vite, ma al tempo stesso sarà un'occasione per reagire e per rialzarsi, ricominciando in maniera diversa, uniti più che mai in un'unica, grande famiglia.

"Ho voluto raccontare la storia di una famiglia atipica, una famiglia diversa e sicuramente non tradizionale che nei momenti di difficoltà, come nei momenti di piacere, è ancora più unita".

E sarà proprio grazie a questa famiglia 'sbilenca' - in cui conta l'affetto e non il Dna - se alla fine questi personaggi, capaci di vivere con quello che si ritrovano, saranno meno soli e torneranno, nonostante tutto, di nuovo a sorridere, "perché sorridere è una cosa così facile quando non è impossibile". Confermando la fine sensibilità introspettiva del precedente romanzo "Esche vive", con la freschezza dello slang che innerva dialoghi e monologhi Genovesi modella il canone linguistico sulla psicologia dei tre personaggi che si danno il cambio nel ruolo di narratori, due dei quali femminili: Sandro, Serena e la figlia undicenne Luna, ragazzina albina fragile e sognatrice. Ma decisivo e indimenticabile è il ruolo dei coprotagonisti, lo sboccato Ferro, bagnino in pensione, e lo pseudonipote Zot che viene da Chernobyl ma parla come un lord, gli amici Rambo e Marino che non sanno nemmeno di custodire un segreto, e più sfigati di così ce ne vuole davvero.

Fabio Genovesi è nato nel 1974 a Forte dei Marmi. Nel 2008 pubblica per Transeuropa il romanzo Versilia Rock City che viene riscritto e nuovamente pubblicato nel 2012 da Mondadori. Nel 2011 esce Esche vive e nel 2012 Morte dei Marmi. Nel 2013 racconta il Giro d’Italia per il “Corriere della Sera” e da quest’esperienza nasce Tutti primi sul traguardo del mio cuore. Nel 2015 pubblica "Chi manda le onde".

c.s.

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