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In Breve

| 01 novembre 2014, 12:49

Internet ne´cosi´nuovo ne´cosi´innovativo (3/3)

„Quello che noi scambiamo ,freintendiamo come rivoluzione non e´altro che piu´un aumento quantitativo,(ovvero una massa critica che puo´usufruirne in maniera enormemente maggiore),che uno qualitativo,( „rivoluzione“), e questo perche´le infratrutture,(la retroattivita´del tutto),sono presenti da almeno due decenni.Quindi al momento un semplice maggioe volume,varieta´,velocita´nel disporre e quindi una dimensione ancora in gran parte quantitativa.“

Internet ne´cosi´nuovo ne´cosi´innovativo (3/3)

Nei due precedenti articoli abbiamo parlato di Internet e delle tensioni dominanti contestualizzandole sia nel contesto  della storia del Web che in quello piu´ampio rispetto alle 3 Rivoluzioni Industriali dal Medioevo ad oggi.

Il farlo ci ha permesso di confutare alcune  false mitologie sul fatto che questo mondo sia wired solo grazie e dopo internet. Tra gli esempi ricordiamo come nel 1887 l´International Herald Tribune,basato a Parigi, fosse il primo quotidiano internazionale pubblicando in contemporanea in 38 citta´in giro per il mondo inviando i testi non per email ma via telegrafo/cablogramma.

Come pure quelle sul fatto che Internet sia cosi´nuovo dato che ha  50 anni e quindi sia sempre meno innovativo dato che  sempre piu´assistiamo non a delle novita´, (per usare un termine noto a delle versioni 1.0),ma a delle evoluzioni,( ovvero le versioni 1.1…2.0…3.5…).

Inoltre si e´rilevato quanto socialmente,culturalmente e psicologicamente siamo ormai in un dual, (reale interconnesso/sovrappostoal digitale, ovvero la LoginLife),da almeno un decennio. Lo siamo al punto che NON ci accorgiamo che Internet e´la sola dimensione  globale che non abbia un simbolo per contraddistinguerla. E non ci interessa che non l´abbia dato che e´ormai cosi´parte della nostra quotidianita´che e´divenuto irrilevante avere un simbolo che la contraddistingua.

Il tutto per portarci a parlare di una delle dimensioni dell´economia in Internet che,a sua,volta non e´poi cosi´nuova come viene detto in giro.

Una economia di diverse centinaia di miliardi di dollari sviluppattasi in varie forme in un decennio. Un esempio sia della concreta solidita´che del fatto che non e´poi cosi´nuova lo troviamo nel fatto che esistano almeno 4.000 monete alternative… .

Il punto in comune di queste forme e´la condivisione, ovvero essere „crow“ in una sharing economy.Si rimanda alla copertura dettagliata,precisa ed aggiornata fatta in 6 episodi su Reteconomy con la Sharing Economy Week (http://www.reteconomy.it/programmi/promo/2014/ottobre/27-sharing-economy-week/lancio.aspx ).

Sharing… vi sono diversi modi di intenderlo. Tutto si innesta nel frame della Peers-2-Peers ,(P2P),Economy descritta in un precedente articolo.

Ed a questo punto e´interessante vedere il trend che sta trasformando i Big Players di Internet in congolomerate.

Un trend importante,chiave per capire gli sviluppi futuri della P2P Economy.Un trend,come vedremo,iniziato almeno nel 1999,altro che niovita´… .

Da Facebook a Google da anni assistiamo ad una serie di acquisizioni che trasformano queste societa´sempre piu´in conglomerate. Dal comprare chi produce droni che possono restare in cielo 5 anni senza fermarsi  a chi produce sistemi per misurare il livello glicemico mediante delle lenti a contatto.

Quindi queste societa´“turn into conglomerates“…si e no.

 Anzi piu´no che si e questo ci porta alla P2P Economy.

Solo in apparenza sembra di assistere ad un processo di „conglomeratizzazione“ dato che pensarla in questo modo vuol dire „solo e semplicemente“ non rendersi conto di quanto il tutto sia invece una strategia di crescita per adiacenza,(Ceccarelli,2011),possibile appunto grazie al dual che si dipana nella nostra LoginLife.

In realta´quello che  avviene e´solo e semplicemente una espansione per  adiacenza, ovvero in aree che,solo apparentemente, sono lontane“ dal core business.

Il fatto e´che  l´Internet delle Cose,(nelle sue varie forme dalla P2PE alla Gamification, al Marketing Trans-dimensionale come pure alla Identity-&-People 1.0 per non dimenticare la Awarness Contextual Dimension… ed altro ancora. Tutte realta´trattate in vari episodi in Reteconomy),fa si che non sia  la classica conglomeratizzazione ma  bensi´una  crescita sinergica per acquisire tecnologie e prodotti inseribili nella LoginLife.

Cosi´non e´da leggersi come FaceBook che vuole divenire una conglomerata se compra una societa´che produce droni in grado di volare 5 anni senza fermarsi…quando questi droni poi divengono antenne per consentire di avere Internet dove non arriva… .

Allo stesso modo Google che produce una delle device  all´avanguardia del Wereable Computing,(i famosi occhiali),non fa altro che espandersi per adiacenza quando compra una societa´che ha una tecnologia per la misurazione glicemica nell´occhio… .

Ovvero alla fine tutto diviene LoginLife e tutto passa come content ad altissimo valore aggiunto dal e nel loro core business: Internet nelle sue varie appilicazioni.

Ed ovviamente nessuno dimentica i fallimenti come quello di Yahoo quando compro´Geocities nel 1999,(trag li iniziatoridi questo trend).

Gia´1999 ,ovvero 15 anni orsono ad ulteriore conferma che nulla e´poi cosi´nuovo e tantomeno cosi´innovativo come ci viene fatto credere.

Questo trend e´una ulteriore conferma verso la P2P Economy come  Sharing Economy 2.0 aumentando le capacita´di essere „crow“ in un network.

Come?

Se intendiamo con il termine Sharing Economy 2.0 una utile generalizzazione definente ,come un frame,un insieme di realta´molto complesse e diversificate ,questo avviene perche´aumenta contestualmente la Awarness Contextual Dimension,(ACD).

Purtroppo le implicazioni della ACD sono normalmente o sottovalutate o non comprese nelle analisi correnti.

La ACD,(si rimanda alla trasmissione in cui si parlava di questo  www.reteconomy.it/programmi/pulsazioni-del-mondo/2014/ottobre/01/gamification-identity-people.aspx ), consente al crowing una dimensione di interazione digitale mai vista prima.

Lo consente grazie all´evoluzione sia di tecnologie esistenti da almeno trenta anni nella dimensione militare,(le device per l´interazione col mondo digitale),che di „ambienti“ come quelli dei mondi  digitiali 3D che sono nati a fine anni 70.´

Il livello odierno consente di interagire,mediante Avatar,annullando la distanza e la fisicita´introducnendo un nuovo concetto di fisicita´a cui siamo,peraltro,abituati da almeno 30 anni di utilizzo nella dimensione di Internet che contiene questi mondi.

Mondi che hanno un peso tale da essere definiti il 45. Insieme geopolitico del pianeta.

Ma non solo questo,ovviamente.

Il punto  chiave e´che questo sviluppo per adiacenza genera „giornalmente“ nuovi  spazi, ambiti nel business come pure nel sociale per passare in „maniera indolore e naturale“ ad una LoginLife che non sia solo Sharing Economy 2.0 ma anche Sharing Social Engagement come pure Sharing Private Life.

Il tutto senza soluzione di conitnuita´. Ancora una volta non una novita´,( un mondo 1.0),ma bensi una logica innovazione da evoluzione,(mondo 2.0…).

Pertanto dimensioni che si caratterizzano per il fatto di essere:

- low entry perche´una P2P Economy,(come abbiamo visto negli articoli precedenti),non ha  barriere di accesso

-consolidate,( le almeno 4.000 monete alternative come descritto in www.targatocn.it/2014/10/03/leggi-notizia/argomenti/italia-responsabilita-10/articolo/quando-lottimismo-diviene-moneta.html ; )

-e quindi facilmente replicabili  

Facilmente recplicabili appunto grazie al combinato disposto sia delle inftrastrutture che delle dimensioni umane di crow con cui interagire.

Verrebbe da dire: le rivoluzioni hanno effetto retroattivo.

Ovvero?

Quello che noi scambiamo ,freintendiamo come rivoluzione non e´altro che piu´un aumento quantitativo,(ovvero una massa critica che puo´usufruirne in maniera enormemente maggiore),che uno qualitativo,( „rivoluzione“), e questo perche´le infratrutture,(la retroattivita´del tutto),sono presenti da almeno due decenni.

Quindi al momento un semplice maggioe volume,varieta´,velocita´nel disporre e quindi una dimensione ancora in gran parte quantitativa.

La dimensione qualitativa,(si veda ad exp.Rifkin,2014),sta´nascendo ora e portera´alle rivoluzioni che tutti desideriamo nei termini di costruire una economia piu´umana perche´piu´…condivisa.

Ovvero divenire dei Prosumerzen,( Produttori + Consumatori+Cittadini),al 100%.

 

Paolo Dealberti ©2014( e´consentita la riproduzione integrale non a fini di lucro citando l´autore e la fonte con un hyperlink attivo)

Paolo Dealberti

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