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Sanità | 01 aprile 2015, 18:10

Fondi sanitari integrativi, una realtà alla CN1

Stipulata una convenzione con Unisalute e Faschim, in corso d’anno sono previsti accordi con altri Fondi

Fondi sanitari integrativi, una realtà alla CN1

A fine 2014 l’Asl CN1 ha stipulato convenzioni in forma diretta con due fondi: Unisalute (che gestisce anche l’assistenza, tra gli altri, per il Fondo Est e Sanarti, con almeno 50 mila iscritti in provincia di Cuneo) e Faschim, fondo specifico per i lavoratori dell’area chimica. E’ diventata quindi una realtà, presso la più grande azienda sanitaria cuneese, l’attivazione, dal 1 gennaio, di un canale di attività extraistituzionale dedicato, nel quale convogliare le richieste per prestazioni professionali coperte, interamente o parzialmente, da un fondo sanitario integrativo.

Da alcuni anni il ricorso a forme integrative di assistenza sanitaria si fa sempre più frequente. In particolare riscuotono attenzione le forme di mutualità volontaria e tra queste appunto i fondi sanitari integrativi, che consentono, nel periodo attivo dell’individuo, di disporre di un sostegno accessorio per le cure medico–sociali ad un costo determinabile e, nelle forme più economiche, accessibili a molti lavoratori.

I fondi integrativi sono stati concepiti dal legislatore 15 anni fa, in concomitanza e in conseguenza alla definizione dei livelli essenziali di assistenza, per coprire innanzitutto le prestazioni non previste, o non più previste, come erogabili dal Servizio Sanitario Nazionale.

Molti contratti di lavoro prevedono una tutela aggiuntiva ai propri lavoratori da parte dei datori di lavoro che, nel concedere un plus ai loro collaboratori, ottengono notevoli facilitazioni fiscali. Il grado di copertura e le prestazioni garantite variano da fondo a fondo e da polizza a polizza, avendo come prima variabile influente il premio annuale. 

Come funziona un fondo? 

Le prestazioni sono erogate fuori dall'orario istituzionale, in forma non nominativa ma di équipe: il paziente non può scegliere il professionista, come avviene invece nel rapporto di libera professione. Si viene a configurare un terzo canale di attività, che si colloca a metà tra il Servizio Sanitario Nazionale e la libera professione, e riconosce come committente i fondi integrativi, con un risultato che però può essere influente anche sull’offerta pubblica, poiché contribuisce alla riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni istituzionali.

L’adesione dei dipendenti nella forma diretta è volontaria e ha permesso di attivare agende sulle cinque sedi ospedaliere dell’Asl (Ceva Fossano Mondovì Saluzzo e Savigliano), che nel loro insieme coprono tutto lo spettro delle specialità principali e presenti in azienda. L’attività comprende l’erogazione di prestazioni che possono essere comprese o no nei livelli essenziali di assistenza.

Il primo periodo di attività segna numeri in crescita costante, in coerenza con il diffondersi della conoscenza di tale possibilità da parte degli iscritti ai fondi.

Esiste un centro di prenotazione specifico - che risponde al numero 0171078699 ed alla casella mail fondi.integrativi@aslcn1.it -, ma è dedicato soprattutto ai rapporti con i call center dei fondi integrativi. Di norma l’iscritto deve contattare il proprio fondo, che provvede a valutare la situazione in termini di previsione e copertura nel piano individuale, ad autorizzare e poi a prenotare comunicando quindi all’interessato tutte le specifiche per l’accesso.

E’ previsto, nel corso del 2105, il convenzionamento diretto anche con altri fondi integrativi.

c.s.

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