Da Scarnafigi, nella piana saviglianese, a Oncino borgata Bigorie, in alta Valle Po. È il tragitto che Mauro Bongiovanni socio di Confagricoltura Cuneo, da dodici anni compie per portare in alpeggio 150 vacche di razza Piemontese e vitelli da svezzare. Una “routine” non dissimile a quelle vissute da altri malgari della Granda, ma che il presidente della sezione latte di Confagricoltura Cuneo, Giampiero Degiovanni, il direttore provinciale, Roberto Abellonio, il direttore della zona di Savigliano e Saluzzo, Marco Bruna, e il tecnico dell’organizzazione, Davide Risso, hanno voluto visitare di persona intrattenendosi per un’intera giornata con l’allevatore.
“Siamo saliti volentieri ai pascoli per constatare e farci raccontare le principali criticità di un’attività molto dura per chi la pratica, ma da valorizzare per l’utilità che ricopre nel mantenimento dell’ambiente montano e per l’economia che riesce a innescare”, ha dichiarato il direttore Abellonio.
Purtroppo in questi anni i problemi per chi lavora d’estate in montagna sono cresciuti sempre di più: dalla difficoltà a reperire i pascoli demaniali (magari affittati da chi ha necessità di terreno fittizio), al problema legato alla foto-interpretazione delle superfici, dalla scarsa valorizzazione della produzione di tutta la filiera ovo-caprina, al problema dei frequenti attacchi del lupo a mandrie e greggi. Proprio quest’ultima insidia preoccupa non poco l’allevatore: “Non abbiamo ancora subito attacchi ai bovini, ma si sono già verificati episodi contro le pecore dei pastori; non si può stare tranquillo”. “A me piace salire in alpeggio lo faccio volentieri e con passione, anche per dar seguito a una tradizione di famiglia che va avanti da almeno quattro generazioni - ha proseguito Mauro Bongiovanni - ma stare oltre 90 giorni quassù non è per nulla semplice”. A Scarnafigi l’allevatore gestisce un’azienda agricola ad indirizzo zootecnico, con circa 50 giornate di terreno coltivato a mais.