Shampoo e piega 6 euro, taglio e piega 8 euro; taglio e colore 20 euro, colpi di sole e piega 20 euro: sono solo alcuni dei prezzi strabilianti affissi sulla vetrina di un negozio di parrucchiere nel centro di Saluzzo, in piazza XX settembre. Aperto poco più di un mese e mezzo fa, il negozio, gestito da cinesi, sta suscitando polemiche nella città del Marchesato: da una parte la curiosità dei saluzzesi (ma non solo, pare che i clienti arrivino anche dai paesi vicini), dall'altra i colleghi artigiani, non proprio contenti di questa concorrenza così spietata.
"Sono 40 anni che faccio questo lavoro - racconta la titolare delle Acconciature Forniglia, la signora Anita - ed ora mi ritrovo a dover combattere contro persone che, non si sa bene come, abbattono i prezzi in questo modo. Uno shampoo e piega non può costare meno di 11-13 euro, loro lo offrono alla metà, come è possibile? Io un'idea ce l'ho: mi hanno detto che usano della lacca che costa 1 euro a flacone, mentre noi un prodotto lo paghiamo non meno di 7-8 euro. La gente dovrebbe chiedersi cosa si ritrova nei capelli prima di prendere certe decisioni. L'altro giorno una signora, dopo essere andata in quel negozio, è venuta da me raccontandomi che durante una permanente le hanno bruciato i capelli".
Per la titolare di "Enrica Acconciature", il negozio "low cost" al momento non rappresenta un problema dal punto di vista economico: "Ho la mia clientela fissa - dice - che ben difficilmente sceglierebbe di farsi mettere le mani addosso da chi non conosce". Sul come sia possibile praticare certi prezzi, anche la signora Enrica non ha dubbi: "L'unica cosa che mi viene da pensare è che usino prodotti scadenti, ma in giro si dice anche che accettino lacche e quant'altro forniti direttamente dal cliente".
La signora Agnese, titolare del salone "Angolo donna", lascia aperte le porte ad ogni eventualità: "Mi sono chiesta da subito come facciano a praticare quei prezzi, ma non ne sono venuta a capo. Al di là dei materiali scadenti che possono usare, le spese ci saranno anche per loro. Hanno del personale, voglio pensare sia in regola, mah". Anche per lei al momento, una grande concorrenza il nuovo centro pare non averla portata: "Troppo presto per dirlo, ma so che clientela ne hanno, eccome. La concorrenza a mio avviso è una cosa che fa bene, ma c'è modo e modo di farla. Per esempio, i grandi saloni riescono a praticare prezzi più bassi di una piccola bottega artigiana, e ci sta. Non ho nulla contro i cinesi, ma il problema è che questo fa sembrare tutti noi dei ladri".
Ma chi sono questi signori che stanno portando tanto scompiglio in città? Si sa che il titolare è una persona fisica, cinese appunto, anche se non risulta essere iscritto alla Confartigianato di Saluzzo: "Da noi non sono venuti", dicono agli uffici saluzzesi dell'associazione. Il salone nell'ultimo mese qualche problemino lo ha avuto: per ben due volte i Vigili urbani sono intervenuti per controlli ed altrettante non hanno trovato il direttore tecnico in possesso dell'attestato per l'esercizio, quello che in termini pratici si chiama "preposto". In tutto sono stati elevati tre verbali, per un'ammontare di alcune migliaia di euro. Dal Comando fanno sapere che i controlli saranno approfonditi, anche per valutare se ci siano gli estremi per arrivare a chiudere il locale.