- 21 gennaio 2011, 08:00

“I love Cuneo”: città sabauda, della bagna cauda e dei sogni a buon mercato

Sul web spopola il rap di Claudio Bisio e Paola Cortellesi. Dopo Totò e Paperino siamo di nuovo all’onore del mondo. Evviva!

In principio fu Totò. Poi venne il turno di Paperino. Infine il duo Claudio Bisio e Paola Cortellesi. Ricordate Antonio De Curtis e la sua celeberrima battuta: “Sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni il militare a Cuneo”?. E Paperino che osò addirittura affermare in una striscia pubblicata nel dicembre del 2008 che il film “Vacanze a Cuneo” era il più triste in assoluto, tanto da far dire allo sfortunato nipote di Paperon de Paperoni: “Vedi Cuneo e poi muori di noia”.

Oggi tocca al rap di Bisio-Cortellesi (loro sì molto bravi, a prescindere!) a riportare Cuneo all’onore (onore?) del mondo. La frase di Totò finì per diventare un vero e proprio cult tanto da dar vita all’associazione “Uomini di Mondo” e armare la matita di Danilo Paparelli che ne creò il logo mentre la battuta di Paperino consigliò all’autore della striscia, Fausto Vitaliano, di specificare che “non volevo offendere i cuneesi” e provocò l’immancabile promessa di incontri chiarificatori, proposte di soggiorno in città per la Banda Bassotti, nonché l’impegno a dar vita a dibattiti con il fior fiore dell’intellighenzia locale... ovviamente mai fatti.

Oggi la canzone del duo di Zelig simpatica quel tanto che basta, orecchiabile come un vero rap, con un testo piacevolmente canzonatorio spopola sul web e infiamma la stampa locale. Per i mezzi d’informazione è ovviamente una notizia il fatto che Cuneo finisca in rap e non in litania e che la città sia cantata nel programma di punta di Canale 5, da qui le accoglienze multiple con qualche gridolino di malcelato piacere mediatico di troppo. Ma è il web, con in primo luogo Facebook, ormai l’agorà più frequentata in assoluto, a scatenare brividi di piacere e sincero compiacimento tanto da provocare una valanga di “clik” che rimbalzano da un “amico” all’altro. Evviva! Cuneo torna in prima pagina e pare provochi godimento nei cuneesi tanto che ci diamo di gomito virtualmente per rendere partecipi gli amici e far morire d’invidia torinesi, milanesi, perugini, palermitani… che mai hanno avuto siffatta attenzione e il privilegio di finire in un rap che prende le mosse dalla celeberrima canzone “Empire state of mind" dedicata a NewYork e interpretata dal rapper Jay-Z insieme alla cantante Alicia Keys.

Mettiamola pure sul ridere e ridiamo alla parodia, ridiamo di gusto che fa buon sangue, non prendiamoci troppo sul serio, ma è possibile che ci sentiamo cuneesi solo per la battuta di Totò, per il Papero impertinente e adesso per il rap che definisce il nostro capoluogo di Provincia splendida città del Piemonte con il sole di fronte, con l’atmosfera sabauda e la bagna cauda”? Quando qualcuno si ricorda di noi e segnala Cuneo per una qualsivoglia amenità andiamo in solluchero e produciamo più testosterone dei famosi vegliardi davanti alle fanciulle nelle serate del “bunga bunga”. Pare quasi che ci portiamo appresso il virus del provincialismo perenne per cui ogni volta che qualcuno ci cita andiamo in brodo di giuggiole e gonfiamo il petto. Magari facciamo finta di indignarci con il Papero, lanciamo serate e incontri chiarificatori che poi non si fanno e che finiscono ovviamente in buffa, ma l’importante è dire al mondo che noi su certe cose non scherziamo. E pensare che ogni tanto qualche motivo per gonfiare il petto e dirsi cuneesi ce l’avremmo, ma facciamo finta di nulla.

Tanto per dire abbiamo a due passi da casa Alba, la più eclatante storia dell’imprenditoria italiana, quella più vera, seria e riservata che partendo da questa terra spopola nel mondo; un’imprenditoria famigliare che fattura come e più di una grande multinazionale, un’azienda che ha nei Ferrero il più grande esempio della cuneesità laboriosa e seria, e noi che facciamo? Nulla. Non un clik nemmeno quando la stampa ci segnala che la Nutella ha scalzato la marmellata dalla tavola degli inglesi, un fatto che rappresenta questo sì un evento epocale, altro che la Cuneo sabauda e la bagna cauda! Da noi la notizia non ha scatenato il web, non ha provocato neppure un clik per segnalare all’amico virtuale dei vari Fabebook,  Twitter e degli altri social network il nostro orgoglio per essere compaesani di Michele, Pietro e Giovanni Ferrero eppure la Nutella ha in Facebook  migliaia e migliaia di ammiratori.  Potremmo essere orgogliosi della nostra Cuneo città Medaglia d’oro della Resistenza, o perché abbiamo dato i natali a Giovanni Giolitti e Luigi Einaudi, ma forse ci sentiamo più cuneesi se possiamo ostentare di essere compaesani di Daniela Garnero Santanché e Flavio Briatore

Ridiamo volentieri con il rap e con Totò ma non emettiamo neppure un sarcastico ghigno di disapprovazione né facciamo un “clik” su Facebook per dire al mondo che la nostra Cuneo-Asti per i tempi biblici del suo parto è peggio della famigerata Salerno-Reggio Calabria e neppure la buttiamo in farsa o magari in rap, di fronte al tunnel del Tenda, la nostra via del mare, dove si viaggerebbe meglio a dorso di mulo piuttosto che sui Suv o sulle utilitarie dirette alla vicina Liguria o nella bella Costa Azzurra.

Nell’ultimo Venerdì del 2010 concludevamo l’articolo con l’augurio e la speranza di “incamminarci nel 2011 con la Granda nel cuore!”. Ora troviamo la parola Cuneo su una maglietta bianca, un cuore rosso amore e la scritta: “I love Cuneo”. Va bin parei. Per fortuna che il rap di Bisio e Cortellesi non ha ritirato fuori la storia del gozzo, delle luci accese a mezzogiorno per ospitare il re in città e del nostro essere considerati un po’ tontoloni ogni qualvolta che in auto osiamo andare addirittura in centro a Torino. Accontentiamoci di essere sabaudi, di sguazzare nella bagna cauda, di far sapere (anche al maleducato Paperino) che “a Cuneo ti puoi divertire di brutto, puoi fare di tutto, all'angolo tra via Saluzzo e via Sigismondo Leutrum” (!!) e che siamo il  “centro del mondo, città che non dorme e se dorme fa sogni…”. Quindi con la Granda nel cuore e un grande sogno: sentirsi orgogliosamente cuneesi anche senza Paperino, Claudio Bisio a Paola Cortellesi. Totò resti pure, ce lo vogliamo tenere a ricordo dei tempi in cui Cuneo era tutto un grigio-verde e un tripudio di Penne Nere.  

 

gianpiero.ferrigno@targatocn.it

 

Gianpiero Ferrigno