Attualità - 24 febbraio 2011, 17:43

L'affascinante esperienza sanremese del direttore d'orchestra saluzzese Maurizio Campo

Il docente della scuola d'alto perfezionamento musicale ha diretto molti brani nel recente Festival della canzone italiana

Il maestro Maurizio Campo (a sinsitra nella foto) a Sanremo

Da docente alla scuola di alto perfezionamento in Saluzzo a protagonista come direttore d’orchestra al festival di Sanremo, parla di sé il professore Maurizio Campo.

Signor Campo, un esperienza emozionante a Sanremo, ci racconti cosa si prova a stare sul palco del teatro Ariston?

“Negli scorsi anni ero già stato a Sanremo, ma come musicista provando già delle emozioni enormi. Posso sicuramente dire che quest’anno, dirigere una canzone è stata non solo un esperienza ancora più emozionante ma anche un compito con enormi responsabilità”.

Quando è arrivata la chiamata di Sanremo era emozionato?

“Dunque io mi sono trovato a dirigere un orchestra a Sanremo perché si è presentata la possibilità dopo una serie di eventi. Tuttora lavoro a “Domenica In”, in questo programma vi sono state delle selezioni per portare gli artisti a Sanremo e colui che seguivo io è rimasto in gara fino all’ultimo perciò ho realizzato la cosa solo due settimane prima del festival”.

Quanto impegno ci vuole per preparare al meglio il festival di Sanremo?

Sicuramente da musicista l’impegno è maggiore, soprattutto a livello di tempo, poiché bisogna suonare praticamente tutti i brani. Come direttore d’orchestra invece si è preparati su un solo brano ma anche se l’impegno a livello di tempo è minore, indubbiamente le responsabilità sono maggiori”.

Quello appena passato è stato uno dei migliori festival degli ultimi anni ed ha vinto Vecchioni, lei è d’accordo col verdetto?

Si secondo me è il pezzo più meritevole. Quest’anno rispetto agli anni passati, a mio parere, è stato rispettato di più il valore delle canzoni. Nonostante questo però, la storia ci insegna che, il successo delle canzoni va ben oltre il festival. Infatti brani come “La vita spericolata” o “Donne” arrivarono ultime al festival ma come tutti noi sappiamo sono rimaste nelle storia”.

Dalle vecchie alle nuove leve, Modà ed Emma al secondo posto, sono loro il futuro della musica italiana?

No, non penso. Non è per sminuire questi due artisti, ma penso che Emma abbia tanto successo perché proviene dal talent show, e Sanremo essendo comunque uno spettacolo televisivo attinga al mondo della televisione e debba fare anche spettacolo, oltre che musica. Io credo che il futuro della musica siano altre tipologie di artisti che puntino di più alla sostanza. Ovviamente posso tranquillamente affermare che in linea di massima la visione del musicista sia sempre un po’ diversa, non sia mai concordante con la visione della maggioranza”.

Lei ora è all’alto perfezionamento musicale di Saluzzo , come reputa questa scuola?

Conosco questa scuola dal 1991, prima come alunno ed ormai da più di 10 anni come docente. Ritengo che sia una realtà davvero importante per la crescita tecnica, musicale ed artistica dei ragazzi. Non a caso il programmatore di Sanremo, Giovanni Boscariol è un ex alunno di questa scuola”.

Che cosa è più gratificante per lei, fare l’insegnate o dirigere un orchestra?

Ogni ruolo offre le sue gratificazioni. Confesso che il protagonismo che alberga in ognuno di noi faccia si che sia maggiore l’emozione nel dirigere un pezzo o nel suonarlo. Ovviamente, anche un ragazzo che recepisce i tuoi insegnamenti e ciò che tu proponi, è motivo di enorme soddisfazione”.

Quando è nata la sua passione per la musica?

“Io penso di essere nato musicista, mi sento tale da sempre. La mia passione per la musica non ha limiti, non ho mai pensato nemmeno alla possibilità di fare altro nella vita. Suonavo spontaneamente già all’età di 5 anni, non smetterò mai di amare la musica, è una passione che mi porterò dietro per sempre”.

Si ispira a qualcuno in particolare?

Direi proprio di no. Si trae ispirazione da tutto ciò che capita, da tutto quello che ci circonda ma non mi ispiro a nessuno in particolare”.

Quali sono i suoi programmi futuri?

Ho sempre fame di cose nuove, ho voglia di mettermi alla prova continuamente, non mi sentirò mai realizzato. Detto questo non ho un obiettivo principale, voglio solo divertirmi e fare musica, il bello è arrivare alle cose senza fissarsi troppo”.

 

Francesco Giuliano