Eventi - 26 febbraio 2011, 13:00

La Fondazione Cesare Pavese di scena a New York

All’Art Estate si è tenuta un’importante Asta dove la Fondazione Cesare Pavese, l’Enoteca regionale “Colline del Moscato” e l’Associazione Produttori Moscato sono stati ospiti speciali

Luigi Genesio Icardi

La Fondazione Cesare Pavese è stata invitata all’Art Estate di New York City. L’importante Asta, organizzata dall’International Migration Art Festival e dal The Corcoran Group, ha presentato le opere di due giovani artisti italiani, residenti nella grande mela: Michela Martello e Giorgio Casu. La Fondazione Cesare Pavese, l’Enoteca regionale “Colline del Moscato” e l’Associazione Produttori Moscato sono stati “special guests” della serata con la penna originale dello scrittore, gli occhiali e, ovviamente, il Moscato d’Asti.

 “L’evento - ha spiegato Giuseppe Artuffo, presidente della Fondazione Cesare Pavese e Sindaco di Santo Stefano Belbo – ha dimostrato come i prodotti italiani più esportabili siano la cultura e l’enogastronomia. Santo Stefano Belbo e le Langhe possono vantare Cesare Pavese e il Moscato d’Asti, due eccellenze di assoluto valore e importanza, conosciute in tutto il mondo”. “Lo scopo dell’iniziativa – ha spiegato Luigi Genesio Icardi, consigliere provinciale e membro del consiglio dell’Enoteca regionale di Mango - è stato quello di associare gli elementi culturali/intellettuali, quindi Pavese, a quelli materiali (commerciali) più rappresentativi delle Langhe, patria del Moscato, al fine di promuovere un territorio in cui arte e cibo formano un binomio perfetto”.

Binomio che il pubblico americano ha dimostrato di apprezzare soprattutto per la presenza alla serata della penna e degli occhiali originali di Cesare Pavese, messi a disposizione dal museo della Fondazione. “In questo modo – ha spiegato Giuseppe Artuffo– si è voluto omaggiare l’America, tanto amata dall’autore della Luna e i falò, con i due oggetti, strappati all’alluvione del 1994, che meglio rappresentano il lavoro di uno scrittore, fatto di letture e di inchiostro”.

L’evento, che andrà in onda nei prossimi giorni sulle reti Rai, “ha dimostrato – sottolinea Icardi - come i prodotti italiani più esportabili siano la cultura e l’enogastronomia. Santo Stefano Belbo e le Langhe, vantando Cesare Pavese e il Moscato d’Asti, due eccellenze di assoluto valore e importanza, conosciute in tutto il mondo, possono giocare un ruolo di primissimo piano a livello mondiale per quel che riguarda il marketing legato al turismo, soprattutto considerando la candidatura Unisco”. Il binomio ha soddisfatto anche Giovanni Satragno, il presidente della Produttori Associati Moscato d’Asti: “La filosofia seguita è quella di far conoscere sempre più il Moscato d’Asti che dagli opinionisti del settore è ritenuto unico nella sua tipologia”.

Giovanni Satragno