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Attualità | 27 febbraio 2011, 11:14

Dalla prossima estate 18 telecamere sorveglieranno Borgo San Dalmazzo

Il progetto era fermo dal 2006 a causa dei vincoli del patto di stabilità

L'area Bertello a Borgo San Dalmazzo

L'area Bertello a Borgo San Dalmazzo

Dalla prossima estate anche Borgo San Dalmazzo avrà un impianto di videosorveglianza. Nei giorni scorsi si è conclusa la gara per l’affidamento provvisorio dei lavori per un impianto integrato di videosorveglianza. La ditta che se ne occuperà è la Tecno World di Cuneo che ha ottenuto il miglior punteggio tra le otto aziende partecipanti.

Tenendo conto dei tempi di conclusione l’iter burocratico per la stipula del contratto di appalto, la realizzazione del sistema completo ed il relativo collaudo, è presumibile che il sistema possa essere avviato tra luglio ed agosto prossimi. Il progetto prevede l’installazione di 18 telecamere situate in prossimità del Municipio, del Palazzo Bertello, in Largo Argentera ed in via Giovanni XXIII. Le registrazioni saranno effettuate e conservate per i tempi previsti dal regolamento, presso la sede della Polizia Municipale. L’obiettivo è di esercitare un’attività di dissuasione nel compiere atti illeciti nelle zone video presidiate e di svolgere attività di indagine in seguito a reati mediante immagini ad alta risoluzione catturate nell’intero arco della giornata.

L’appalto prevede inoltre l’installazione di 2 totem informativi che potranno essere utilizzati dai cittadini per essere informati in tempo reale sulle attività dell’amministrazione comunale, sull’attualità locale e sugli eventi del territorio. uno sarà posizionato presso la sede del Comune e uno presso Palazzo Bertello, davanti all’ufficio turistico.

I lavori comporteranno una spesa di 131.275 euro (di cui 127.775,00 per lavori e 3.500 per oneri di sicurezza), finanziata in parte con fondi propri del Comune ed in parte con un contributo del Ministero dell’Interno di 119.000 euro, ottenuto con la partecipazione ad un bando di assegnazione che ha visto Borgo San Dalmazzo piazzarsi tra i primi posti sul territorio italiano.

“Il percorso si è concluso in modo positivo – ha commentato il sindaco, Piearpaolo Varrone -, ma il Comune lo aveva finanziato già nel 2006, nel 2008 ha avuto il contributo del Ministero; solo ora, però, nel 2011, riusciamo a mandarlo in porto, perché possiamo pagarlo. Questo è il risultato della misure illogiche del patto di stabilità imposto ai Comuni. Le risorse erano nostre, disponibili da subito, poi è arrivato anche il finanziamento, ma il denaro non poteva essere speso. In questo modo si bloccano anche opere utili per la comunità e si rallenta pesantemente le attività degli enti locali”.

Barbara Reghezza

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