Egregio Direttore
In merito al dibattito emerso sull'esito delle primarie del centrosinistra del Comune di Cuneo vorrei esprimere alcune considerazioni. Mentre i quattrro candidati presentati dal partito democratico e dalla lista civica sono espressione della maggioranza nella coalizione del centro sinistra il quinto candidato era presentato da un gruppo espressione della minoranza di detto raggruppamento.
Non è una constatazione di secondaria importanza perchè il Candidato del centro sinistra tale deve essere e non può pensare di ricondurre alla visione politica del proprio gruppo la stragrande maggioranza della coalizione. Per inciso, tra l'altro, mi pare che i promotori delle primarie si siano avviati alla consultazione con troppa supponenza. L'ottima qualità della persona candidata è stata premiata dal voto e su questo non c'è dubbio.
Detta vittoria di per se stessa non corrisponde all'acquisizione della leadership del centrosinistra, questa andava conquistata con le azioni a seguire. Doria, a Genova, subito dopo le primarie ha esordito, sintetizzando: il programma lo devono stabilire i partiti del centrosinistra ed io ne sarò il portabandiera. La costituzione dei tavoli di programma ha avuto una presentazione che suona come un aggiramento del suddetto modo di operare e cioè: il programma del gruppo che mi ha presentato alle primarie lo sottopongo ai cittadini e sul documento che sintetizzerò i partiti saranno chiamati a definire il programma elettorale.
Detto iter potrebbe essere consono se partisse da una posizione di maggioranza nel raggruppamento; ma piaccia o meno così non è. A sostegno dei ragionamenti fin quì detti potrei portare le percentuali dei voti ottenuti nelle ultime elezioni comunali dalle varie liste costituenti la coalizione del centro sinistra, ma sono ben note a tutti e quindi sintetizzo che comunque 1700 voti alle primarie comunque sono solo il 10% di 16.895 voti ottenuti dal centrosinistra nel 2007; è un risultato ragguardevole ma pur sempre una espressione elitaria.
Quanto sopra premesso, di fronte ad un percorso tendente a spostare a sinistra l'asse della coalizione e quindi la direzione del governo cittadino rispetto a quanto realizzato nell'ultimo quindicennio non può demonizzare il tentativo di presentare una alternativa idonea a mantenere la rotta a tutt'oggi perseguita; oppure rimescoliamo le carte programmatiche.
Giovanni Abbene