"Quella donna guidava come una pazza a fortissima velocità, per questo non mi ha visto e mi ha travolto". Con queste parole un giovane albanese residente nel Monregalese ha denunciato una donna con la quale, nel 2010, era rimasto coinvolto in un incidente automobilistico a Rocca de Baldi. Ma, forse, il ragazzo non sapeva che le bugie hanno le gambe corte e, soprattutto, che dopo i sinistri stradali i carabinieri rilevano l'incidente, ricostruendone quasi perfettamente la dinamica.
Così, anche le sue frottole hanno avuto vita breve e, oltre a non aver ottenuto il risarcimento danni in cui sperava, si è preso una condanna ad un anno e due mesi per calunnia.
Nell'incidente, infatti, i militari di Morozzo avevano certificato che a marciare a velocità sostenuta era proprio l'automobilista albanese il quale, nonostante oltre venti metri di frenata, aveva travolto l'auto con a bordo la donna che era praticamente ferma lungo una strada laterale. Entrambi avevano riportato alcune lesioni non gravi.
"Questo è il classico caso dei furbetti che provano ad ingannare le assicurazioni o le controparti - sottolinea il Pubblico Monistero Riccardo Baudinelli - ma la verità viene sempre a galla, soprattutto in casi dalla dinamica così chiara".