- 25 aprile 2012, 08:33

CONTROCOPERTINA. I vecchi compagni di scuola

CONTROCOPERTINA. I vecchi compagni di scuola

 Non ho vissuto personalmente un'esperienza come quella descritta nel film simbolo delle rimpatriate fra gli ex compagni di scuola, quello di Carlo Verdone. Fra di noi ex alfierini del liceo Classico di Torino si era cercato di combinare qualcosa in occasione del decimo anniversario della maturità, ma non se ne fece niente. Forse è stato un bene, chissà.

Alcune amicizie però resistono al passare del tempo. Nel mio caso, continuo a vedermi con persone che in realtà durante gli anni stessi di scuola non frequentavo granché, mentre ho proprio perso di vista altre con le quali ero molto più in amicizia, ma che nel tempo s’è consumato qualsiasi di motivo di interesse, loro per me o io per loro.

E poi anche trasferirsi in un'altra città non aiuta di certo a mantenere i contatti. Ma non è detto che, pur domiciliati alla porta accanto, con tutti gli impegni che l'età comporta, si riesca a trovare ancora il tempo per frequentare persone che diventando adulte spesso ci sono diventate, per gusti o per abitudini, completamente estranee.

Dunque amicizie che continuano nei decenni, altre che si perdono, altre che si ritrovano. Per queste ultime certamente un grande aiuto l'ha dato, negli ultimi anni, Facebook. Grazie al social network si sono fatte vive, per dire, alcune compagne delle scuole elementari che avevo perso da decenni. E' una cosa carina, ma nella normalità alla stregua di un incontro fortuito capitato ad esempio per strada, dopo alcuni scambi di informazioni (cosa fai, dove abiti, sei sposata/o, hai figli), la cosa muore lì.

C'è una curiosità, al limite quasi del morboso, nel sapere che cosa sia diventato l'altro/a, se professionalmente si sia realizzato, se sia felicemente sposato e, soprattutto per noi donne, se ha mantenuto l'aspetto di un tempo. Si rischiano anche casi imbarazzanti come quello descritto da Verdone nel succitato film, con il tizio, Gianmaria Fabris, (il bravissimo attore Fabio Traversa) che non era riconosciuto da nessuno dei suoi ex compagni tanto era cambiato (in peggio). Nessuno di noi si augurerebbe mai una cosa simile. Mentre invece risultano graditissimi i complimenti sinceri di chi guardandoti afferma che il tempo sembra quasi non passare mai.

Se l'amicizia continua, nonostante tutto e nonostante i traslochi, i matrimoni, i figli, le cose brutte o belle della vita, allora vale la pena di mantenerla viva. Quel sottile filo che lega fra loro persone che forse sono diventate completamente diverse, soprattutto nell'aspetto fisico, ma che hanno quel qualcosa che fa sentire la voglia di parlargli, così, tanto per fare, anche solo quelle poche volte durante l'anno, risulta alla fine indistruttibile, allora è assolutamente necessario mantenerlo integro.

Monica Bruna