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Al Direttore | 14 maggio 2012, 15:20

La passione ed il cuore di due "piccoli, grandi uomini" hanno ridato vita ai sentieri montani

Lettera del signor Aldo Maiolo

La passione ed il cuore di due "piccoli, grandi uomini" hanno ridato vita ai sentieri montani

Egregio Direttore,

vorrei esprimere un elogio pubblico a chi con perseveranza, amore e tanta passione opera nel silenzio e nell’indifferenza delle pubbliche amministrazioni al mantenimento, sopravvivenza, ricostruzione della sentieristica montana.

Tutti ricordiamo con raccapriccio il dissesto provocato da Eventi valanghivi dell’inverno 2008/09 che provocarono interruzioni, oltre che alla viabilità principale anche alla sentieristica delle valli cuneesi Gesso, Stura e Maira. I più bei percorsi escursionistici furono devastati dalla furia distruttiva di slavine gigantesche. Questa situazione era annoverata fra le catastrofi naturali e si attendevano interventi risolutivi da parte delle autorità competenti che, purtroppo, lasciarono che fosse la natura a provvedere!

I più colpiti furono i sentieri del “Valasco” e quello del Rifugio “Livio Bianco”.

Frane, slavine, mancanza parziale e totale di parte di sentieri, alberi sradicati e detriti ostacolavano il transito e rendevano le escursioni “veri percorsi di guerra”. Ben presto, visto il comportamento evasivo e latitante, manifestato dai governanti della provincia Granda! I Gestori dei Rifugi Valasco e Livio Bianco furono costretti a divenire, anche esperti costruttori di strade.

Nessuno credeva nel ritorno alla normalità; a poter ripercorrere quei sentieri senza mettere in conto la possibilità di rompersi l’osso del collo; a camminare con disinvoltura su percorsi riattati e messi a norma; a godere della meraviglia di inoltrarsi in lussureggianti gallerie boschive; a ritrovare incanalati i molti ruscelli e, ancor più eclatante, l’eliminazione delle sterpaglie e dei rovi ai bordi del percorso escursionistico.

Lavori di grande viabilità sono stati eseguiti con il ricorso alla risistemazione di massi, scavi, riporti di terriccio, barriere protettive, scalini ricavati con l’apporto di tronchi fissati al terreno, fissaggio di pietrame con malte dallo stesso colore della pietra, per rendere meno invasivo l’intervento dell’uomo.   

Ecco ciò che “due” piccoli uomini, con tanto coraggio e abnegazione, sostenuti unicamente da un grande cuore e tanta passione, sono riusciti a compiere.

“Un miracolo”, si, un grande miracolo.

Ci hanno ridonato ciò che una natura matrigna ci aveva privato e ora, sono ritornati, nel silenzio e nell’indifferenza generale, a compiere con passione l’arte dell’accoglienza.

Ora possiamo parlare di Autostrada del “Valasco” e della Super Strada della “Meris” e speriamo che “il Sindaco di Valdieri e il Presidente del CAI di Cuneo”, vogliano organizzare, onorare e inaugurare con simbolica e semplice cerimonia, il taglio del nastro per l’avvenuta ricostruzione e messa in sicurezza dei due più bei sentieri della Valle Gesso.

Aldo Maiolo 

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