Sanità - 05 luglio 2012, 13:56

Spending review e tagli: a rischio l'ospedale di Caraglio ma l'ultima parola spetta alla Regione

Il suggerimento del Ministero è quello di chiudere le strutture con meno di 80 posti letto. Il vicesindaco di Caraglio sulla struttura: "Utilissimo supporto al Santa croce per la lunga degenza"

L'ospedale di Caraglio

E' l'ospedale Sant'Antonio di Caraglio l'unico a rischio chiusura in provincia di Cuneo. 60 posti letto, quindi meno di 80: questo il tetto sotto il quale non si dovrebbe scendere. L'ospedale di Caraglio concentra le sue prestazioni in due ambiti specifici: la lungodegenza riabilitativa e la medicina riabilitativa neuro-ortopedica di primo e secondo livello, oltre ad evere un nucleo per stati vegetativi.

Questo doveva essere, nell'ambito della famigerata spendig review, ma forse non sarà. Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha infatti chiarito che "nessuna chiusura automatica di ospedali verrà imposta da Roma", anche se è necessaria una riorganizzazione.

La decisione viene demandata quindi alle Regioni e, se si rispettasse il paramentro degli 80 posti letto, in Italia sarebbero 149 le strutture da chiudere, 6 in Piemonte, di cui 4 a Torino, e 1 in provincia Granda, quello di Caraglio, appunto.  

Resta dunque un'indicazione a seguire un principio di appropriatezza per le strutture piccole, cioè di eliminazione di quelle che non servono, ma nessuna imposizione dall'alto. Quale sarà il futuro del piccolo ospedale di Caraglio?

Stefano Isaia, assessore provinciale e vicesindaco di Caraglio, spezza una lancia a favore della struttura di via Valgrana e non, come tiene a sottolineare, per puro campanilismo: "Dei tagli sono necessari perché la Regione deve gestire un bilancio disastroso a livello sanitario, ereditato dai precedenti governi - specifica -. Ma l'ospedale di Caraglio è un supporto fondamentale per il Santa Croce di Cuneo, in quanto qui arrivano i pazienti che necessitano di una lungodegenza. Bisognerà trovare una soluzione per quanto riguarda il settore riabilitativo, che andrà probabilmente convertito. Per ora stiamo studiando la situazione per proporre un'alternativa concreta e salvare i 60 posti letto di Caraglio, perché il reparto di lungodegenza è davvero fondamentale per l'economia ospedaliera della zona".

b.s.