Politica - 26 gennaio 2013, 16:00

La protesta dei pendolari a Mondovì

Firmata da numerosi rappresentanti delle amministrazioni una richiesta alla Regione per il miglioramento del servizio

La copertina della manifestazione a Mondovì

Di fronte alla stazione di Mondovì si sono riuniti studenti e lavoratori pendolari insieme con un nutrito gruppo di amministratori locali. La situazione dei trasporti su rotaia a livello locale e nazionale si sa, non è delle migliori. Sono numerose le critiche e le lamentele sull'inefficenza dei treni, i ritardi, lo stato dei convogli. La goccia che ha fatto traboccare il vaso nel territorio piemontese, dopo la dismissione di varie linee, tra cui la Ceva-Ormea e la Cuneo-Mondovì, sono stati i cambi di orario dei treni regionali e interregionali.

Tutto questo è avvenuto, secondo i due sindaci intervenuti, Stefano Viglione di Mondovì e Alfredo Vizio di Ceva “a causa della logica troppo Torino-centrica di una regione sorda agli appelli degli amministratori locali e dei territori, che ha voluto privilegiare i collegamenti verso il centro metropolitano, con questa nuova rimodulazione degli orari. Stiamo assistendo a un reale depauperamento di servizi per il territorio”.

I commenti della folla sono stati riproposti a gran voce dal rappresentante del Comitato dei pendolari Fulvio Martini. Gli orari, così come sono stati modificati, non permettono l'arrivo nei tempi giusti sul luogo di lavoro, le lunghe attese nelle sale d'aspetto delle stazioni di cambio e l'arrivo alla sera tardi, allo stremo delle forze e al limite dello stress. La riduzione effettuata tramite tagli lineari non ha riconvertito però le risorse in qualità: i treni continuano a essere freddi, sporchi e inadatti al viaggio. “Abbiamo riscontrato una diminuzione dei passaggi alla stazione di Mondovì del 30%. L'ultimo esempio di cattiva gestione è arrivato il giorno dell'ultima nevicata, quando i servizi navetta sono stati assolutamente inadeguati”, queste le parole di Martinetti.

La proposta, da parte degli amministratori locali, è quella di un maggior dialogo, di una maggiore concertazione con i territori, “siamo nell'impossibilità di gestire il territorio nello svolgimento di servizi pubblici fondamentali come trasporto locale e sanità” sono le parole di Alfredo Vizio, che ha toccato un altro nervo scoperto di cui in questi giorni si è dibattuto, i problemi della sanità locale. Sono inoltre intervenuti Mino Taricco e l'assessore regionale ai trasporti della Regione Liguria Enrico Vesco: “sono arrivato in treno, e aveva venti minuti di ritardo, per questo motivo sono arrivato a manifestazione già iniziata. La battaglia che si sta combattendo qui è giusta e sacrosanta. La tratta Torino-Savona non è gestita dalla Liguria dal momento che è si decide preventivamente a chi tocca la gestione delle linee interregionali, e questa è di competenza della Regione Piemonte. Da parte nostra però c'è stata la disponibilità di spendere risorse economiche, nonstante sia un momento dove i trasferimenti sono sempre minori, per aiutare. Tempo fa parlando con l'assessore Bonino (non presente stamattina), mi era stato detto che questi nuovi orari non erano scolpiti nella pietra, ciò aveva fatto ben sperare; ma risposte in senso positivo non ce ne sono state”.

Dopo gli interventi, è stata firmata la petizione da inviare all'attenzione dell'assessore Barbara Bonino dove si rimarca il disappunto e all'interno del quale si sono proposte nuove soluzioni per il servizio, da parte di Amministrazioni ed Enti locali.

 

 

la firma della Petizione

L'assessere regionale Vesco della Liguria

Martinetti ed i pendolari

Pendolari in protesta

Pendolari in protesta

Pendolari in protesta

Pendolari in protesta

Simone Floccari