Con molta probabilità la nostra generazione sarà ricordata nella storia. Siamo stati direttamente spettatori di uno degli eventi più clamorosi della civiltà: le dimissioni di un Pontefice, un atto di grande rilevanza che sicuramente stravolgerà le ormai superate tradizionali regole delle Chiesa.
Il Papa Teologo ha motivato questa sua decisione in tanti modi, ma quello che mi ha colpito di più è stata l’affermazione che nella società contemporanea esiste un grande conflitto tra Dio e l’Io.
Non credo che Papa Ratzinger volesse tornare sul conflitto che nacque a inizio Novecento quando a Vienna, un medico della psiche, Sigmund Freud, inventò l’Io, la cultura di allora imponeva una netta separazione fra la mente razionale e la religione , che Freud considerava l’oppio dei popoli, non credo che il terreno di discussione sia questo, in verità i preti e gli psicologi ( psicanalisti per correttezza) sono entrambi alla ricerca dell’anima , del profondo e cercano di “curarla” sia pure con metodi diversi, credo che il Papa parlasse invece del dilagante e inondante egocentrismo della società contemporanea , che sfocia in uno dei peggiori difetti dell’uomo: l’egoismo individuale.
Se andate su un qualsiasi vocabolario troverete la medesima definizione di egoismo ovvero “un esclusivo e soverchio amore di se stesso e dei propri beni, che non tiene conto delle altrui esigenze e diritti” .
Senza essere un teologo farò alcune personali considerazioni a riguardo, consapevole che molti dei mali che affliggono la nostra società, Chiesa compresa, derivano da una visione troppo egoistica dell’esistenza.
Non sono d’accordo con coloro che dicono che siamo tutti uguali, filosoficamente o naturalmente può avere un senso, ma nella realtà non è cosi, ognuno deve giustamente misurarsi con se stesso, credere nelle proprie capacità, mettersi in gioco, e per fare questo è necessario un Io forte , un sano narcisismo.
La società capitalistica ha avuto il pregio di stimolare l’uomo a crescere economicamente e socialmente, a rinascere dalle macerie delle guerre, dall’orrore dell’Olocausto dove il genere umano ha toccato il punto più basso della sua millenaria storia, l’Io inteso come desiderio personale di crescita è stato il “motore” dell’economia , dello sviluppo.
Quindi l’amore per stesso e per i propri beni è legittimo anzi e essenziale per una società che vuole crescere, ma questo vuol dire che le esigenze di ognuno devono comunque tenere conto delle esigenze altrui , e allora la crescita diventa collettiva e non solo personale.
Su questo elementare principio si è basata la storia sociale dell’umanità sulla condivisione di un desiderio , per effetto del quale la crescita personale si intersecava con la crescita sociale , e così si superato il latifondismo, si sono conquistati i diritti, si è abbandonata la monarchia per la Repubblica.
Ma in questi ultimi anni questo processo si è bruscamente interrotto e l’egoismo ha preso il sopravvento per cui la crescita personale è diventata l’unica religione senza che questa tenesse conto dei diritti e delle esigenze altrui.
Hanno trionfato i vizi capitali: la superbia ha assunto le sembianze dell’arroganza e della sfrontatezza, la lussuria, della spettacolarità e del successo, l’ira, della violenza fisica verbale e dell’umiliazione del prossimo, la gola, dello smisurato potere dei soldi, tutte rappresentazioni di un “uomo limitato”.
La soddisfazione di questo “Io limitato” è una soddisfazione parziale ed effimera , ma ricercata perché la società attuale preferisce la “vittoria subito”.
E la vittoria produce un'altra l’illusione: la convinzione di essere invincibili, una spirale inarrestabile che porta alla distruzione di un essere umano e di una società.
Forse era questo che voleva dirci il Papa Emerito.
Ogni filosofia religiosa o laica che abbia come finalità l’essere umano è contraria all’Io egocentrico, ma le filosofie sono state troppo frettolosamente messe da parte perchè considerate obsolete.
Sarà la storia a giudicare questo straordinario atto di umiltà di Papa Ratzinger, ma queste sue dimissioni devono farci riflettere , devono stimolarci a cambiare, l’egoismo dilagante va arginato, che sia esso contrario alle regole religiose o non.
Una grande crisi, come quella che stiamo attraversando, modificherà molte cose, auguriamoci che sull’altare della stessa sia immolato anche l’egoismo con tutti coloro che lo hanno osannato, se questo succederà avremo sicuramente una società più giusta.
Giuliano Degiovanni - Rossana