Mercoledì saranno aperti i "campi accoglienza" della Coldiretti, nei comuni di Saluzzo, Lagnasco, Verzuolo: ospiteranno 114 migranti africani impegnati nella stagione della frutta. 11 containers sono al Foro Boario dove troveranno alloggio 66 lavoratori, quattro sono collocati a Verzuolo, in via XXV Aprile, pronti per ospitare 24 persone. Lo stesso numero di persone vivrà a Lagnasco nei rimanenti 4 moduli sistemati nell’area dietro al cimitero, davanti alla Lagnasco Frutta.
“La stagione della raccolta inizierà entro questo fine settimana o l’inizio della prossima. Circa la meta di questi lavoratori, il cui posto nelle nuove strutture è stato prenotato direttamente dalle aziende in cui lavoreranno, arriverà a giorni, gli altri sono già qui “ ha comunicato nella visita al campo al Foro Boario Michele Mellano segretario di zona della Coldiretti, dopo la conferenza stampa per l’apertura delle strutture, con i vertici dell’associazione agricola, nella sede saluzzese.
Il Campo Coldiretti al Foro Boario nuovo, in ordine, corredato del necessario per vivere contrasta con l'ormai tristemente nota tendopoli dei migranti africani sempre più estesa, dove si allunga ogni giorno la linea dei ricoveri di fortuna: tende, strutture di cartone, capanne con rami di albero. Il numero della comunità sfiora ormai quota 500.
“Pur consci di non risolvere il problema che va risolto a livello nazionale, vogliamo dare con questo progetto un aiuto concreto a questi lavoratori stagionali che hanno più bisogno di noi - ha sottolineato il presidente di zona Saluzzo Michele Quaglia - portando avanti con le nostre imprese un progetto di sensibilità sociale e di interazione umana”. Le postazioni abitative realizzate con il sostegno della Camera di Commercio e la Fondazione CrCuneo, vogliono supplire a quelle aziende agricole che non sono in grado di ospitare i lavoratori – ha continuato il segretario Mellano sottolineando il valore etico della vicinanza al problema migranti da parte della sua associazione.
Per il direttore di Coldiretti Piemonte Bruno Rivarossa, l’eticità e la concretezza di questo modello di accoglienza è da considerarsi un’esperienza pilota in Italia da portare avanti nell’interesse dell’imprese e del lavoratore. Potrebbe essere mutuata in altre regioni italiane e non solo in aree agricole, ha comunicato, parlando di progetto da studiare anche in comuni più grandi, come Torino e, non solo in riferimento alla comunità nord africana. In questo momento di crisi economica altre persone, padri di famiglia, studenti si stanno rivolgendosi nuovamente al mondo agricolo per cercare lavoro.
"I moduli abitativi sono attrezzati con letti a castello, uguali nei tre campi. Ogni container ha una dotazione di prima accoglienza: con un lenzuolo, asciugamano, cuscino, federe. In dotazione anche una bacinella, con posate, piatti, detersivo, sapone per doccia - ha illustrato Marcello Cavallo Capo Area Organizzazione Coldiretti Cuneo – C’è tutto ciò che può servire in una fase iniziale alla dignità di una persona."
Ogni campo, la cui strutturazione si sviluppa a partire dall’analisi fatta con la Protezione Civile e l’Ana, comprende un’ area per mangiare attrezzata con strumenti per cucinare, dotata di allacciamento elettrico, avendo voluto evitare le bombole del gas, ha precisato il segretario Mellano. Attigui i servizi con bagno e docce e, tra le fila dei container anche gli stendini, "per la dignità visiva all’abitato" ha continuato Cavallo.
Gli abitanti del Campo Coldiretti che avranno un braccialetto fisso di riconoscimento saranno seguiti da un mediatore culturale e da due giovani Andrea Angaramo di Saluzzo, liceo scientifico, esperienze nel volontariato e Nicolò Ghione, laureato in Comunicazione interculturale con esperienze specifiche nella mediazione, che seguirà il gruppo a Lagnasco.
Gli abitanti dei container dovranno rispettare un regolamento comune, come non entrare oltre le 23, non fumare nei moduli.
Paolo Allemano, sindaco di Saluzzo, ha espresso il ringraziamento alla Coldiretti a nome delle tre amministrazioni coinvolte nell’iniziativa “Dietro la quale- ha detto - si percepisce molta compassione Il caso Saluzzo possa fare scuola in senso positivo. Risolverà un quinto del bisogno ma è una spinta in una linea giusta, nata dai tavoli di lavori tra le varie forze politiche e dell'Ordine portata avanti con comprensione e tolleranza. Iniziativa che va molto al di là della possibilità di inserimento dei migranti della quale sono stati avvistati
Etica è in questo campo la parola giusta” ha concluso il sindaco esternando anche in questa occasione, la delusione per la distanza di Provincia e Regione. “600 persone a Saluzzo, su 17 mila abitanti è come dire 30 mila persone in piazza Vittorio a Torino”.
Per gli accampati del Foro Boario, il comune ha messo a disposizione, in collaborazione con la Comunità Papa Giovanni, tre bagni e docce. Ad esse i si accede attraverso un corridoio transennato che passa accanto al campo Coldiretti.
Sempre per i migranti della tendopoli, grazie alla disposizione dei volontari ci sono a disposizione, le docce nelle strutture del Consorzio Monviso Solidale in via Alessi.