Nella giornata di oggi, una delegazione del Partito Democratico cuneese, composta, fra gli altri, dalla senatrice Patrizia Manassero, dai deputati Chiara Gribaudo e Mino Taricco, da rappresentanti della segreteria provinciale, ha portato la solidarietà dell’intero partito ai lavoratori dello stabilimento Riva Acciaio di Lesegno.
La protesta delle maestranze e delle organizzazioni sindacali contro la decisione di sospendere le attività da parte dell’aziende è pienamente condivisa da tutto il Partito Democratico e, da subito, in ogni istituzione in cui siamo presenti con i nostri rappresentanti, ci adopereremo per dare un contributo il più efficace possibile alla ricerca di soluzioni, senza escludere la proposta di passare alla gestione commissariale del Governo di tutte le società del gruppo Riva.
La scelta del gruppo Riva non colpisce solamente i 257 dipendenti dello stabilimento di Lesegno, e i circa 1.400 in tutta Italia, ma avrà forti ripercussioni su gran parte dell’economia del nostro territorio e del Paese, a partire dalle aziende metalmeccaniche del cuneese che proprio dallo stabilimento di Lesegno si approvvigionano per i semilavorati. In un momento di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo, in assenza di certezze, anche sulle disponibilità di fondi per finanziare forme di sostegno al reddito per i lavoratori interessati dagli effetti di questo provvedimento, una simile decisione può avere un impatto devastante. L’atteggiamento del gruppo Riva, va detto, è inspiegabile e inaccettabile.
L’azienda ha tutto il diritto di difendersi, contestare e impugnare i provvedimenti della magistratura. Ma scaricare sui dipendenti gli effetti di decisioni maturate per colpe non loro, ha il sapore tremendo della rappresaglia e della ritorsione, ed è insostenibile, come ragione, in uno stato di diritto. Anteporre, come sta facendo il gruppo Riva, il rispetto della legalità, delle norme in materia di tutela ambientale e della salute all’occupazione è gravissimo. Una così forte estremizzazione delle posizioni si configura come il tentativo di alzare la tensione e il livello dello scontro che non può essere tollerato e che può portare a una drammatizzazione dello scontro che tutti, a partire dall’azienda e passando per le istituzioni, hanno invece la responsabilità di scongiurare.
Emanuele Di Caro Segretario Provinciale PD Cuneo