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Attualità | 20 novembre 2013, 08:31

Ancora Martina: “Le nostre difficoltà non stanno nell’orario scolastico, ma nel trovare un lavoro”

La giovane liceale risponde alla signora Maura C.

Immagine di repertorio

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Gennaio 1938 - 5 del mattino – neve da una settimana.

Eppure mio nonno e i suoi numerosi fratelli partivano di casa con un pezzo di pane nero ed alcuni ciocchi di legno per scaldare la classe. Tre quarti d’ora a piedi, se il tempo era particolarmente brutto anche un’ora.

A scuola però bisognava essere ovviamente puntuali, perché il maestro Rocca non aveva alcuno scrupolo a bacchettare forte sulle dita dei ragazzi.

Ogni mattina la stessa storia per i nostri nonni.

Quando si tornava a casa nel primo pomeriggio, però, non c’era granché da studiare: c’erano le mucche da portare al pascolo.

Sicuramente loro se la passavano ancor peggio che la mia e la Sua generazione. Ma nella storia, credo, si cerca di evolvere, di progredire.

Frequento la terza liceo: ho veramente tante materie da studiare. Potrei spassarmela come dice Lei, ma non ci riesco, spesso dopo cena mi tocca di studiare fino a tardi.

Non capisco quale vantaggi ci siano con un ordinamento scolastico che ci chiede di stare a scuola fino alle 14, a meno che non si vada semplicemente per “scaldare i banchi”.

Se pensiamo di andare a scuola per “scaldare i banchi allora sì che potremmo risparmiare sul riscaldamento”,  ma se da mezzogiorno alle due, dopo quattro ore di lezione, abbiamo ancora due ore di latino, matematica, filosofia e storia … non penso che possiate chiederci di essere attenti e concentrati. E’ vero, il sabato mattina potremmo stare a dormire per riposarci, ma ci saranno un sacco di compiti da recuperare. Inoltre molti alunni dopo le fatidiche sei ore di lezione dovranno trascorrere ancora un’ora in pullman, il che risulta tutt’altro che uno spasso. Il problema è che ognuno fa i calcoli sul proprio vissuto.

Si pensi a tutti gli alunni che già in questa scuola fanno fatica, sono in difficoltà, non riescono a stare concentrati per un’ora di fila. Il giorno successivo avranno sei materie da studiare, per alcuni Istituti professionali le ore mattutine passeranno addirittura da sei a sette! Consideriamo poi che con il venerdì sera a casa, lo sballo del sabato sera per qualcuno potrà cominciare con un giorno di anticipo, per la gioia di voi genitori.

Un’ultima cosa: è vero che quando si è giovani non si può non avere la forza di affrontare le difficoltà, ma le nostre difficoltà non stanno nell’orario scolastico.

La nostra sfida, dopo aver imparato sui banchi di scuola la chimica inorganica, il calcolo delle probabilità, tre lingue … dopo aver superato tutte le prove Invalsi, Ket, First, Cae, Delf e quant’altro…, è quella di trovare un lavoro.

Martina e Lorenzo

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