Ieri pomeriggio, intorno alle 18.00, su quasi tutti i quotidiani on line, dall’Ansa a Repubblica etc., è stata battuta la notizia che Silvio Berlusconi non era più Cavaliere del Lavoro perché si era auto sospeso dalla Federazione dei Cavalieri del Lavoro, proprio mentre il Consiglio Direttivo della Federazione stava valutando la sua posizione all’interno di questo sodalizio.
Purtroppo, a causa di una errata e grossolana confusione tra il Consiglio Direttivo della Federazione e il Consiglio dell’Ordine al Merito del Lavoro, che sono due organi distinti e separati di due Enti che hanno origini diverse e sono autonomi uno rispetto all’altro, è passata la falsa notizia che il “Cavaliere” per antonomasia non fosse più tale.
Bisogna precisare che la Federazione dei Cavalieri del Lavoro è una Federazione di coloro che già sono Cavaliere dell’Ordine al Merito del Lavoro, Ordine Cavalleresco nazionale istituito il 9 maggio 1901, mentre la Federazione è sorta come "ente morale" soltanto nel 1923 ad opera dei primi Cavalieri del Lavoro e riconosciuta come associazione senza fini di lucro nel successivo 1925.
Dunque, anche se la Federazione può statuariamente allontanare un suo socio, per vari motivi tra cui l’indegnità, questo non significa che questo decada dal titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito del Lavoro in quanto ciò può avvenire, ex lege, soltanto su proposta motivata ministeriale, sentito il parere del Consiglio dell’Ordine e con decreto del Presidente della Repubblica, ai sensi dell’art. 13 della L. 15 maggio 1986, n. 194, Norme sull'Ordine cavalleresco al merito del lavoro.( Incorre nella perdita dell'onorificenza l'insignito che se ne renda indegno.
La proposta di revoca della onorificenza è comunicata all'interessato affinché, entro il termine di decadenza di giorni trenta, presenti per iscritto le difese da sottoporre alla valutazione del consiglio dell'Ordine, che esprime il proprio parere nei successivi sessanta giorni.
Sono vincolanti per il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato le richieste di revoca indirizzategli dai soggetti di cui all'articolo 5, comma 1, della presente legge.
Previo parere del consiglio dell'Ordine e su proposta motivata del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, la revoca è disposta con decreto del Presidente della Repubblica.)
Ora tutto ciò non sembra essere ancora avvenuto, tant’è che sul sito del Quirinale (http://www.quirinale.it/elementi/Onorificenze.aspx?pag=0&qIdOnorificenza=&cognome=berlusconi&nome=silvio&daAnno=1800&aAnno=2014&luogoNascita=&testo=&ordinamento=2) il Silvio nazionale risulta ancora Cavaliere del Lavoro, per cui ci si domanda “qui prodest” il lancio di tale fandonia?
Ai quotidiani per fare notizia, vista l’ora sonnolente pomeridiana, o al Silvio nazionale per prepararsi, con il capo cosparso di ceneri, a quanto gli accadrà il 10 aprile prossimo quando sarà deciso il suo destino in relazione all’affidamento ai servizi sociali?
Lo sapremo presto!
Dal De Bello Gallico: “Non è necessario conoscere l’esito della battaglia, attendiamo il giorno e lo conosceremo!”
Dottor Carmelo Cataldi