Mi è stato chiesto di portare il mio saluto, il mio ricordo, ma per me è
sempre una grande difficoltà, perché quando ci lasciano persone care,
muore sempre una piccola parte di ciascuno di noi. Scavare nei ricordi, ci fa ritornare ai momenti lieti ma ci fa venire anche tanta rabbia, perché in mano ci rimangono granelli di sabbia che si dissolvono al vento. "Il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente".
Così il libro della Genesi racconta l'origine dell'uomo (prima lettura di domenica:
Gen 2,7-9;3,1-7). E lo fa con una chiarezza ed una verità impressionanti: perché
descrive molto bene la precarietà che tutti noi sentiamo, quella debolezza e fragilità umana che ogni giorno sperimentiamo sulla nostra pelle. Appunto solo polvere è l'uomo, ci dice il libro della Genesi: arida polvere del suolo, che però diviene essere vivente grazie al soffio di Dio. Gino ha vissuto sempre in punta di piedi, si è sempre comportato con discrezione, dispensando un sorriso per tutti, nell’umiltà delle persone forti che non si impongono con le urla e la sopraffazione, ma con la mitezza e il ragionamento.
Il primo pensiero che mi è venuto in mente quando mi è stata comunicata
la notizia, è che nella casa del Padre ritroverà il suo amico Silvio, inseparabile compagno , loro due erano l’Avis di Verzuolo, nel rispetto degli altri, ma agivano veramente in simbiosi, due autentici signori di un tempo dove l’amicizia e la stretta di mano erano ancora valori. Personalmente sono una persona fortunata perché sono stato educato con l’esempio e tanti ricordi affiorano la mia mente : quando era Presidente della Sezione, ricordo i viaggi fatti insieme a Besse la ricorrenza del Gemellaggio ed al ritorno, ci si fermava sulla Piazzola e con cavalletti e plancia si imbastiva una tavolata in amicizia che era per lui la cosa in cui credeva di più, oppure le serate in Avis che finivano con i salami di
Mondo. Quando l’età si faceva sentire e le forze diminuire poco a poco, per sua
scelta ha abbandonato la Presidenza di Sezione senza abbandonare il suo
impegno che diventava discreto, attento a non interferire, a non dire una
parola in più che potesse esse male interpretata o fraintesa, cercando
sempre di creare l’armonia.
Fino all’ultimo lo abbiamo voluto in Consiglio Provinciale ed anche se
non interveniva più, a noi bastava la sua presenza ed il suo sorriso che
indorava anche le nubi. Quando andavo a trovarlo a casa, mi aspettava sempre sulla porta come se fossi una persona importante, ma per me era importante lui, perché dopo una giornata dura, mi piaceva parlare con un amico che mi capiva sempre. Spesso gli chiedevo del Ping – Pong che è uno sport per me lontanissimo, ma sapevo che si illuminava subito parlando dei successi dell’adorato nipotino e da ricurvo ed assopito sulla sedia, subito si illuminava.
Non era una persona colta, non aveva autorità ma autorevolezza, metteva
la passione in tutto e così come aveva formato tanti dirigenti avisini con la
sola arma della semplicità…quante sezioni sono nate da Villanovetta e
quanti avisini sono diventati dirigenti per assunzione di responsabilità
imparata da Gino.
Era un uomo che univa sempre ed il nostro conforto oggi è che ritroverà
tra breve gli amici di una vita: Silvio, Odello, Mario Mosso, Cioce e tanti
altri. Le parole…
Ma cosa può sovrastarle in un mondo globalizzato, dove l’apparenza conta
più dell’essere, se non l’incomparabile dono del silenzio.
Era un uomo di fede, ma senza conoscerlo neppure, aveva ben presente
quanto Soren KIERKEGAARD affermava, che la fede non va dimostrata,
ma va testimoniata.
Ci lascia un uomo perbene e se oggi, potesse ancora dire un’ultima parola,
potrebbe forse ricordarci quanto San Paolo scrisse nella seconda lettera a
Timoteo «Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la mia corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta solo la corona di giustizia che il Signore, giusto giudice, mi consegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua manifestazione”.
Ciao Gino, e quando ritroverai il Padre e renderai conto della Tua vita,
ricordati ancora di noi.
Giorgio Groppo
Presidente Provinciale Avis Cuneo