Egregio Direttore
Scrivo queste poche righe a Lei, augurandomi che possa portare all’attenzione di tutti i lettori, ma soprattutto degli enti competenti il disagio quotidiano nel percorrere le nostre strade…
Domenica mattina stavo percorrendo la Variante di Racconigi (Strada Provinciale 20), meglio conosciuta come circonvallazione di Racconigi… nei pressi della rotonda che interseca la strada comunale che conduce alla Frazione Canapile, quando non ho potuto non notare l’ennesimo cartello stradale divelto da un’auto che ha invaso la rotonda. Il venerdì precedente un’auto era adagiata in malo modo sul guardrail già danneggiato in passato, probabilmente sbandata sul fondo stradale ghiacciato. La moltitudine degli incidenti in questo punto della variante sono causati dal fatto che da più di un anno e mezzo la rotonda stessa non è più illuminata. Osservando con attenzione si può notare che il quadro elettrico che controlla l’illuminazione, posto sul ciglio della strada agricola che affianca la variante è stato danneggiato, probabilmente dal passaggio di qualche mezzo agricolo. Da allora non è stato effettuato nessun ripristino dell’illuminazione, se nonché del segnalatori a batteria per il breve periodo della stessa, poi più niente.
Ma a questo punto mi domando: ma possibile che nessuno si sia accorto di questo grosso problema? Possibile che gli enti preposti non si interessino a ripristinare l’illuminazione? Possibile che esista questo senso di menefreghismo?
La variante inaugurata nell’ottobre del 2007 è ormai allo stato di abbandono totale…
Mentre l’illuminazione qui è assente, sulla rotonda che incrocia la strada per Caramagna Piemonte è accesa anche di giorno quando il sole è leggermente pallido, le sponde sono invase dalle erbacce secche che ormai alte quanto un uomo attendono la primavera per rinascere rigogliose e le aree di sosta sono diventate discarica di immondizia a cielo aperto.
Per non parlare della Strada provinciale n°129 che da Cavallermaggiore porta a Saluzzo passando per Monasterolo di Savigliano e Scarnafigi.
Nei giorni di pioggia la banchine stradali diventano pozzanghere d’acqua continue per centinaia di metri, così che gli utenti, per non rischiare di sbalzare nei prati adiacenti, sono costretti a percorrere il centro strada.
Rare volte ho potuto notare gli operai della Provincia girare invano lungo le strade con il furgone carico di qualche sacco di asfalto freddo per rattoppi, sufficiente a mala pena per qualche decina di buchi. Ma possibile che nessuno prenda delle posizioni?
Capisco che nel momento di crisi economica che stiamo attraversando, i tagli abbiano decimato le risorse per le manutenzioni, ma qui mi sembra si stia esagerando. Non possiamo vantarci, come aveva fatto la precedente amministrazione Provinciale, di aver risparmiato i soldi dei contribuenti, quando non vengono spesi per la semplice manutenzione ordinaria.
Credo sia arrivato il momento che tutti noi ci rabbocchiamo le maniche e cominciamo a fare qualcosa di buono.
Intanto i proprietari dei terreni adiacenti le strade potrebbero portare buon esempio tenendo in ordine la sponda, tagliando le erbacce qualche volta durante la stagione estiva. Sarebbe un bel biglietto da visita per loro stessi, nello stesso tempo i bordi strada sarebbero tutti ben rasati e percorrendo le strade si noterebbe un senso di ordine. Sovente mi ritornano in mente le belle regioni dolomitiche percorse durante le vacanze estive, dove tutti danno il loro contributo per rendere il paese più bello più vivibile, più pulito, dove gli agricoltori rasano l’erba fino all’asfalto. Mentre i cittadini e di concerto anche i turisti non buttano le cartacce e i mozziconi di sigaretta per terra, ma nei cestini, perché sono coscienti che così facendo si rendono migliori. Ma perché anche qui in Provincia di Cuneo non possiamo fare così. Forse sarebbe ora di prendere esempio!
Ringrazio per aver dato risalto al mio sfogo, con l’augurio che questo mio gesto sia come un sasso nello stagno, possa risvegliare gli Enti dal torpore a spendere meglio i soldi dei contribuenti, e tutti noi ad essere più attenti alle cose che non funzionano e cercare di migliorarle.
Beppe Mulassano