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Politica | 20 giugno 2015, 18:25

Quali prospettive per l'area democratica cuneese? Sul futuro politico del capoluogo regna l'incertezza

Il centrosinistra, tra due anni, potrebbe presentarsi addirittura con tre candidati alla poltrona di primo cittadino del capoluogo

Quali prospettive per l'area democratica cuneese? Sul futuro politico del capoluogo regna l'incertezza

La scena politica nazionale ben inquadrata da Ilvo Diamanti registra una forte battuta d'arresto del PD (36%), una crescita di M5 stelle (26%) è un posizionamento alla pari di Lega (14%) e Forza Italia (14%) che se unite possono essere il terzo polo concorrenziale.

In questo contesto, cosa sta succedendo a Cuneo a ormai 2 anni dalle prossime elezioni comunali? La coalizione anomala che ha portato all'elezione del Sindaco Borgna sembra avere ormai esaurito la sua spinta propulsiva. La consistenza delle Liste civiche che vinsero quelle elezioni è ormai impalpabile e insondabile.

Quella fortunata esperienza venne dalla casualità della forza delle cose, dalla disastrosa esperienza delle primarie cuneesi e dalla spaccatura del PD. Non è quindi ripetibile. Da questa constatazione si deve quindi partire per capire cosa può accadere.

Da settimane sono in corso riunioni, incontri riservati o semi ufficiali tra il sindaco e l'attuale maggioranza, con il PD e nel PD per capire se esistono le condizioni per accordi che portino alla riunificazione, sotto le forme più utili, dell'area democratica cuneese e delle componenti moderate del centro.

I problemi più gravi sembrano essere in casa PD. Pur con 3 parlamentari di cui 2 cuneesi, Gribaudo e Manassero, il partito ha come in tutta Italia una struttura debole e pochi iscritti e sembra incapace di aprirsi alla città. I rancori del PD locale nei confronti del sindaco e di coloro che erano usciti dal partito per seguire Valmaggia sembrano ancora molto forti.

Per ricomporre la diaspora almeno con una parte dell'area che vota PD alle elezioni politiche ad avviso del partito cuneese di Renzi, Borgna non deve porre condizioni. Deve accettare di sottoporsi alle primarie e integrare in modo organico il PD nel governo cittadino con una tempistica precisa, il prossimo anno, e, soprattutto, riservargli almeno 2 posti nell'esecutivo dellla fondazione CrCn. Cose che ovviamente a gran parte della sua maggioranza non vanno giù.

Vedremo gli sviluppi resi più interessanti anche dall'iniziativa della minoranza di sinistra del PD molto attiva nel sud Piemonte e nel capoluogo regionale. Venerdì a Torino si è svolta una manifestazione con Cuperlo e Speranza. Tra gli organizzatori la senatrice Patrizia Manassero e Roberto Placido. Era presente anche l'ex Vicesindaco di Cuneo Giancarlo Boselli da sempre molto vicino all'ex Vice presidente del Consiglio Regionale, uno dei leader della sinistra PD piemontese.

Una cosa sembra certa. Se il Sindaco e l'attuale maggioranza o la parte più consistente di essa non troveranno un'intesa con il PD, potrebbe presentarsi uni scenario inedito per il capoluogo della granda. Un centrosinistra diviso con 3 candidati.

Il Sindaco Borgna, un candidato ufficiale democratico, probabilmente la Senatrice Manassero e uno della sinistra radicale di Garelli. Borgna e Manassero al primi turno non supererebbero il 20% e quindi si giocherebbero il passaggio al ballottaggio con il candidato grillino e quello lega forzista più o meno sulle stesse percentuali. Tutto quindi potrebbe accadere. Una cosa sola sarebbe certa: nessuna certezza.

rg

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