Al Direttore - 12 agosto 2015, 17:20

I rappresentanti di quartiere di Bra si esprimono a proposito di viabilità e rotonde

Riceviamo e pubblichiamo

Vorrei iniziare con una considerazione: mentre nelle maggiori città della provincia di Cuneo si creano nuove ztl e aree pedonali nelle zone del centro (ultima Mondovì), da noi si realizzano “rotonde”.

E’ un’amara constatazione per noi, rappresentanti dei Quartieri di Bra, apprendere ancora una volta che anziché riqualificare il centro per renderlo più vivibile, curato e meno inquinato, come da tempo chiediamo e auspichiamo senza alcuna ricerca di profitti o interessi personali da difendere, se non quello di ridurre le macchine che affollano il centro con un traffico prodotto da mezzi che sovente lo attraversano anche solo per spostarsi da un capo all’altro della città.

In tal senso, alcuni mesi fa, avevamo presentato una proposta ai giornali e all’amministrazione. Tale proposta è stata ridiscussa e approfondita nell’incontro con l’amministrazione, avvenuto nello scorso mese di luglio, durante il quale l’assessore ci ha presentato il progetto della “mini rotonda” in Via Verdi – Marconi, come soluzione alternativa al semaforo.

Ora, è certamente una caratteristica delle rotonde, inventate dai francesi e dai quali avremmo ancora bisogno di imparare come si realizzano, rendere il traffico più scorrevole su arterie particolarmente trafficate (normalmente non nei centri delle città), attraverso un insieme di opere e segnaletiche che creano un sistema di sicurezza per automezzi e pedoni.

Da quanto sopra detto mi sembra evidente che una rotonda in quel punto, come per altre analoghe realizzate nel centro, non rappresenti una soluzione ideale, sia per lo scorrimento del traffico che per la sicurezza dei pedoni. Se in più ci mettiamo che in prossimità dell’incrocio si trovano l’ingresso a un supermercato affollato, un’edicola, un parcheggio (sotto l’ex mercato coperto) e due scuole, viene da chiederci come sia nata tale proposta.I quartieri avevano proposto l’abolizione dei tre semafori, con opere realizzabili in tempi brevi, senza grandi spese, con alcuni accorgimenti atti ad evitare che il traffico di attraversamento, ridotto dalla via Vittorio E., si trasferisse, incrementato, sulle vie Carando – Principi – Marconi.

In tal senso avevamo dato le seguenti indicazioni:
-          La via Verdi con diritto di precedenza su via Marconi e con senso unico nel tratto via Marconi – Vittorio, con precedenza anche su quest’ultimo, per creare una via preferenziale di collegamento tra la parte bassa e quella alta della città, oltre all’eliminazione di quell’assurdo e caotico incrocio con via Vittorio E.
-          La via Cavour con senso unico verso piazza C. Alberto e sistemazione “a raso” dell’incrocio con via Principi, per mettere in sicurezza i diversi pedoni che lo attraversano (sulla via Principi auspichiamo che nel progetto in corso si preveda anche uno spazio per le biclette);
-          La via Audisio con senso unico, in doppia corsia per l’uscita e con precedenza sulle vie Principi e Carando.
-          Altre proposte riguardavano strade più esterne, con richieste di interventi per rendere il traffico locale più scorrevole e sicuro, come nelle vie Trento Trieste - Gandino, viale Industria, via San Secondo – Craveri, oltre che realizzazione di rotonde su incroci pericolosi. L’obiettivo prefisso era era quello di rendere le vie Principi e Marconi transitabili ad un solo traffico locale, per l’accesso ai negozi e servizi esistenti, impedendo un percorso veloce, di attraversamento nel senso sud – nord e viceversa. Per tale motivo la mini rotonda non raggiunge questo obiettivo.

A queste proposte ci è stato risposto che saranno necessari studi e analisi da approfondire, con incarico professionale a studi specialisti, da individuare (e pagare!). Ma non esisteva già un piano del traffico in cui si erano già analizzate tali situazioni?

Concludo ribadendo che rimane nostro unico desiderio vivere in una città più sicura, vivibile e meno inquinata, al pari delle altre città della nostra provincia e non solo, dove si eseguono interventi che solamente da noi sembrano impossibili da realizzare, con il risultato che siamo rimasti fermi e tali e quali a come eravamo 30 anni fa.

Per i Quartieri: Claudio Allocco, Primo Penone, Emilio Sartù