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In Breve

| 27 settembre 2015, 12:50

Francesca Barolo: dalla Granda a Delhi per i diritti delle donne

Negli ultimi tre anni sono stata affiliata ad una organizzazione non governativa che si chiama Population Foundation of India impegnata nel campo dei diritti delle donne e in particolare del diritto delle donne e delle coppie in India di scegliere se, quando e quanti figli avere

Francesca Barolo: dalla Granda a Delhi per i diritti delle donne

Da quanto tempo vivi in India?

Mi sono trasferita in India nel 2004 per conseguire il mio secondo Master. Dopo una laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche e un Master in Peacekeeping Management, ho ottenuto una borsa di studio dall' International Council for Cultural Relations, Government of India per un Master in Sociologia alla prestigiosa Delhi School of Economics.

Durante gli anni dell' Università avevo comunque già fatto varie esperienze all'estero durante l'estate, sia per imparare lingue straniere ma anche per assecondare la mia voglia di esplorazione. 

Nell'estate 2002 venni in India per la prima volta per fare ricerca per la tesi di laurea incentrata sulla questione della violenza sulle donne.

Gli studi di genere, ed in particolare delle donne come oggetto di violenza, i loro diritti e l'emancipazione sono stati il motivo sul quale ho scelto di fondare la mia vita.

Durante il Master in Peacekeeping avevo avuto la fortuna di collaborare con la Prof Franca Balsamo e il Centro Interdisciplinare di Studi sulle Donne dell' Università di Torino su una ricerca dell' Unione Europea sulla violenza contro le donne in aree urbane. Avere l'opportunità di lavorare con professioniste nel campo dell'antropologia e sociologia di genere è stata una grande fonte di crescita per me. 

Perché proprio l'India?

La scelta dell' India e' stata una combinazione di fattori. Mia sorella e' sempre stata affascinata dal sub-continente Indiano e in casa crescendo avevamo molti libri di narrativa indiana.

Ho avuto la grande fortuna di essere tremendamente curiosa fin da piccola, che mi ha portata a leggere tantissimo e assimilare tutto ciò che potevo.

All' Università di Torino ho poi avuto l'opportunità di seguire un corso di Storia dell' India con il Prof Michelguglielmo Torri. Finiti gli esami, nel 2002,  con l'appoggio di mia zia, che in quel periodo viveva a Delhi, mi è stato più facile condurre per tre settimane interviste e visite che potessero essermi utili per la tesi... 

E quando la borsa di studio per il secondo master fu approvata, non ci pensai due volte prima di accettare. Dopo il master la situazione lavorativa in Italia era davvero difficile, parlo del 2006. Molti compagni di Università avevano lasciato anche loro l'Italia e quelli rimasti faticavano a trovare un lavoro che li soddisfacesse e che offrisse un buono stipendio.  Cosi' decisi di lavorare qui in India almeno per un anno per poter dimostrare esperienza sul mio CV una volta tornata in Italia. 

Ho avuto una gran fortuna e molta soddisfazione nel  campo lavorativo qui in India e mi sono stabilita a  New Delhi. 

Di cosa ti occupi oggi?

Il mio lavoro si è sempre interessato ai diritti delle donne ed in particolare negli ultimi sei anni mi occupo della garanzia di accesso ai diritti e ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva. Negli ultimi tre anni sono stata affiliata ad una organizzazione non governativa che si chiama Population Foundation of India impegnata nel campo dei diritti delle donne e in particolare del diritto delle donne e delle coppie in India di scegliere se, quando e quanti figli avere. Una scelta che purtroppo spesso viene negata a causa della mancanza di accesso ai servizi per la contraccezione, della preferenza per i figli maschi e per tutta una serie di pressioni sociali a proposito della fertilità e del sesso. 

Vorrei che l'Italia conoscesse l'India meglio – purtroppo questo paese e' troppo spesso conosciuto per la povertà, la violenza sulle donne, e per l'estrema ricchezza che fa da contrasto o per il cibo. Eppure sarebbe bello trovare un modo per far conoscere la vita di tutti giorni, le similitudini tra l'India e l'Italia, che sono più numerose di quanto sia possibile immaginare, ma purtroppo la distanza geografica prevale sulla vicinanza che culturalmente ci potrebbe essere.

Cos' è Cuneo per te oggi?

Cuneo è sempre casa, resterà per sempre una parte di me.

Chiunque mi chieda cosa mi manca di più dell' Italia, rispondo sempre "le mie montagne". Nei momenti più difficili mi basta chiudere gli occhi e pensare alle bellissime montagne che circondano Cuneo e tutto sembra migliore.

Ogni anno accumulo tutte le ferie che ho al lavoro per tornare a Cuneo per qualche settimana. Purtroppo non riesco a tornare più di una volta all'anno ma ciò che maggiormente vorrei sarebbe di poter tornare in inverno, il freddo di Cuneo mi manca! 

Dov'è il tuo futuro? 

Davvero non saprei direi dove sarà il mio futuro. In India ho anche conosciuto il mio attuale marito con il quale sono sposata da sei anni. Lui e' un giocatore professionista di polo e dato il suo il lavoro alquanto particolare penso che almeno per i prossimi 15 anni staremo qui, poi chi lo sa? Forse un giorno ci sposteremo a Cuneo e andremo a vivere in una casa con una vista sulle montagne! 

 

Giulia Manzone

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