“Il passato come insegnamento. Costruire il futuro partendo dalla realtà. Per la difesa e l’innovazione del Contratto Nazionale. Per la difesa e lo sviluppo del nostro sistema industriale”.
Con questa introduzione si è celebrato questa mattina, venerdì 2 ottobre, presso l’Hotel Cristal di Madonna dell’Olmo, a Cuneo, l’Assemblea Provinciale della Fim Cisl e della Uilm Uil, che hanno chiamato a raccolta i delegati metalmeccanici della Granda per discutere del rinnovo del Contratto Nazionale di lavoro e della situazione nazionale e locale del settore metalmeccanico al fine di condividere con i propri Segretari Nazionali la loro situazione.
Alla giornata sono intervenuti Antonio Sansone (Segretario Generale Fim Cisl Piemonte) che ha coordinato gli interventi, Sandro Pasotti (della Fim Cisl Nazionale) che ha illustrato la situazione del settore metalmeccanico in Italia dal 2007 ad oggi in Italia (una perdita secca del 33% della produzione, del 25% della capacità produttiva e conseguentemente circa 250 mila posti di lavoro). In questo contesto il sindacato si è confrontato con i datori di lavoro per il rinnovo dei Contratti di lavoro, riuscendovi, pur se separatamente Fim e Uilm.
I segretari generali territoriali della Cisl di Cuneo Massimiliano Campana e della Uil di Cuneo e Asti Armando Dagna hanno fatto il punto sulla crisi in provincia di Cuneo. Una crisi che non è finita complice “l’attacco che stanno subendo i sindacati ed i lavoratori, complici le ultime riforme ed il Jobs Act che – è stato detto - non hanno valorizzato il lavoro né tenuto in considerazione il rispetto che va dato a chi lavora e produce”.
Durante il convegno sono intervenuti anche alcuni delegati delle maggiori fabbriche della Provincia – come l’Alstom Ferroviaria di Savigliano e la Riva Acciao di Lesegno - che hanno spiegato la loro situazione aziendale ed i risultati della consultazione sulla piattaforma Fim e Uilm sul Contratto Nazionale di lavoro.
Degni di nota anche gli interventi di Bruno Gosmar (Uilm Provinciale) e di Tiziana Mascarello (Fim Provinciale) che hanno ribadito la volontà espressa a livello nazionale di cercare unità sindacale. Proprio in quest’ottica assolutamente logica in Granda la Fim e la Uilm hanno chiesto alla Fiom Cgil di concordare le assemblee delle rappresentanze sindacali unitarie sull’argomento “piattaforma”, dal momento che la Fiom - non avendo firmato il contratto – non ha disponibilità di ore di assemblea.
Un altro elemento comune emerso in tutte le dichiarazioni è stato la detassazione dei premi e degli aumenti salariali che consentirebbe ai lavoratori di avere maggiore liquidità ed all’azienda di non sopportare costi eccessivi.
La chiusura del convegno e stata fatta da Luca Maria Colonna della Segreteria Nazionale Uilm Uil venuto da Roma a portare il suo contributo alla discussione sul rinnovo Contratto di lavoro ed ai problemi che questi dovrà affrontare e risolvere: dal Jobs Act alla sproporzione della sanzione che il datore di lavoro può infliggere ai neo assunti dal 3 marzo scorso alla tassazione degli aumenti salariali che fa sì che a fronte di un aumento ipotetico di 100 euro lordi il lavoratore se ne ritrova appena 70 in busta paga mentre alle Aziende in crisi l’operazione costa 105 euro tra aumenti e costi collegati. “Su questi problemi – ha concluso Colonna - ci dovremo scornare e non sarà semplice. Noi riteniamo che il Governo debba intervenire per detassare gli aumenti o alleggerirli”.
Parole positive sono state pronunciate anche per Metasalute, il fondo di assistenza sanitario integrativo che in questi anni ha aiutato i lavoratori metalmeccanici laddove la Sanita pubblica ha invece diminuito le coperture, e per il fondo Pensione Complementare Fondo Cometa che ha garantito in questi anni di crisi, insieme al suo essere un supporto al salario fisso, un’integrazione alla futura pensione Inps che sarà pari al 60% dell’ultimo stipendio.