Attualità - 14 ottobre 2015, 13:01

“Un cacciatore che imbraccia un fucile poco ha a che fare con una mostra sul bracconaggio”

Le rimostranze di un cacciatore per via dell’immagine abbinata ad un nostro articolo

Buon giorno Direttore,

la presente per segnalare, da cacciatore nonché amante della natura (le due cose non sono assolutamente in contraddizione, come un certo animal-ambientalismo salottiero vorrebbe invece farci credere) che sono assolutamente in disaccordo con la scelta effettuata da chi ha impaginato l’articolo seguente: http://www.targatocn.it/2015/10/13/sommario/saluzzese/leggi-notizia/argomenti/agricoltura/articolo/cuneo-in-provincia-la-mostra-che-denuncia-il-bracconaggio-video.html.

Questo perché l’immagine del cacciatore intento a sparare associata ad una mostra che parla di bracconaggio, pratica spesso e volentieri effettuata nemmeno con l’utilizzo delle armi bensì con quello di trappole di svariata natura (come si evince dallo stesso video allegato all’articolo), contribuisce innegabilmente ad avallare l’equazione “cacciatore=bracconiere”, sostenuta sempre dal suddetto mondo animal-ambientalista che per partito preso è avverso alla pratica venatoria.

La caccia, giova ricordarlo ancora una volta, in Italia come nel resto d’Europa è regolamentata da normative precise e stringenti (a volte financo assurde, come nel caso del Piemonte, ma questo è un altro discorso). Il bracconaggio, invece, è una pratica completamente illegale che nulla ha a che vedere con l’attività venatoria propriamente intesa, così come non ha nulla a che vedere con il tifoso civile l’ultrà che si macchia di reati, o non c’entrano nulla coi guidatori rispettosi del Codice i pirati della strada e via di questo passo.

Certo che vorrà concedere spazio a questa mia, ringrazio per l’attenzione e saluto cordialmente.

Marco Forno – Revello (CN)