"Difendiamoci dall'amianto, togliamocelo dalla testa": questo è lo slogan che accompagna la nascita dello "sportello amianto", il progetto ideato dall'associazione ARASIS (Associazione Rischio Amianto e Sostanze Inquinanti per la Salute) in collaborazione con il Comune di Mondovì e presentato ufficialmente lunedì 26 ottobre presso il municipio monregalese.
Alla conferenza stampa hanno partecipato l'assessore comunale Emanuele Rossi e il presidente ARASIS Sebastiano Sampò, accompagnato dal suo predecessore Elio Sartorio.
Il primo intervento in ordine cronologico è stato quello di Rossi, che ha ringraziato l'associazione per aver reso possibile l'iniziativa e ha illustrato nel dettaglio gli obiettivi che l'amministrazione comunale si è posta in merito a questa tematica di stretta attualità: "Il Comune - ha asserito - desidera diffondere la conoscenza circa i rischi connessi all'amianto e supportare i cittadini e le imprese che intendono avviarne lo smaltimento. In caso di segnalazioni, faremo intervenire l'Arpa, la quale effettuerà una serie di prelievi e in base allo stato di manutenzione imporrà o meno la rimozione della copertura entro un certo periodo di tempo".
Copertura, già: perché l'amianto in città si trova soprattutto nei tetti in eternit (banditi per legge dal 1991, ma purtroppo ancora ampiamente diffusi in tutt'Italia), materiale in cui è presente per il 30%, mentre il restante 70% è costituito da cemento. Chiaramente, se mediante questo sportello si riuscisse ad avviare una campagna di bonifica, a giovarne sarebbe la salute di ogni singolo abitante; infatti, le fibre di questo particolarissimo minerale sono talmente sottili da poter superare agevolmente i filtri nasale e bronchiale per raggiungere gli alveoli polmonari, con il pericolo concreto di incappare nel temibilissimo mesotelioma pleurico, che può restare in incubazione anche per un lasso temporale pari a 40 anni.
"Tutti conoscono la pericolosità dell'amianto - ha asserito Sampò - e in ogni nostro incontro con gli epidemiologi questo fattore è stato confermato. Addirittura, il 99% delle cause del mesotelioma pleurico è legato proprio a questa componente. Per i malati non c'è via di guarigione, vengono accompagnati dolcemente alla morte con cure palliative e terapia del dolore. L'unico modo per combattere questo triste fenomeno è rimuoverne la fonte e in tal senso auspichiamo che la tanto attesa legge regionale imperniata su questo argomento possa finalmente essere approvata. Secondo le nostre fonti, dovrebbe esserci la svolta decisiva tra la fine dell'anno corrente e l'inizio del 2016".
Sartorio, invece, ha posto l'accento su un altro aspetto di fondamentale importanza: gli ex-esposti. "La lista degli ex-esposti - ha dichiarato - è un traguardo che è già stato parzialmente raggiunto, ma risulta ancora incompleta: pensiamo infatti che i casi siano molti di più. Il nostro intento è di batterci, pur non avendo potere giuridico, affinché possa essere attribuito un riconoscimento economico per i parenti delle vittime dell'amianto".
L'attività dello sportello amianto si svolgerà il primo sabato di ogni mese dalle 9 alle 12, a cominciare dal 7 novembre, presso i locali dello sportello del cittadino, al cui interno sarà dedicato uno spazio dove ARASIS e il responsabile dell'ufficio ambiente comunale Ivano Guglielmotto daranno udienza a chiunque desideri saperne di più o voglia indicare situazioni dubbie o potenzialmente rischiose (è gradita la prenotazione telefonica al numero 0174559211).
"Si tratta di un confronto collaborativo, non investigativo - ha chiosato l'assessore Rossi -: è semplicemente un modo per aiutare il cittadino. A breve dovrebbe essere consultabile anche una mappa aerofotogrammatica stilata dai tecnici Arpa per l'individuazione delle presunte coperture in eternit. L'auspicio è che il Comune possa contribuire con dei finanziamenti economici alla rimozione degli eventuali "depositi" di amianto, ma per ora non mi sbilancio per via dei continui tagli a cui noi amministratori siamo perennemente soggetti".