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Saluzzese | 28 dicembre 2015, 07:02

Da Revello a piedi ai confini della Valle Po, il Monte Frioland: impresa natalizia di Bartolomeo Davide Bertinetto

Il titolare della Palestra Tempi del Fitness ha coperto 42 chilometri di tragitto in alta montagna in 10 ore e 50 minuti

Da Revello a piedi ai confini della Valle Po, il Monte Frioland: impresa natalizia di Bartolomeo Davide Bertinetto

Finalmente il gran giorno dell'avventura Frioland è arrivato la vigilia di Natale, giovedì 24 dicembre.

Certo, molti potranno pensare che alla vigilia di Natale ci sia di meglio da fare, come molto spesso succede: il lavoro non lascia scampo e il tempo libero per dedicarsi alla proprie passione è da cogliere negli unici e sempre più rari momenti liberi.

Quindi, dopo accurate analisi attraverso la tecnologia cartografica direttamente dal computer di casa e vari passaggi sul posto in prima persona, è arrivato il momento di mettere insieme il puzzle, preparare lo zainetto da ultratrail con dentro qualche indumento per il freddo, una minima riserva d'acqua e cibo, con altre piccole cose... Tutto all'insegna della leggerezza ma attenzione, senza rinunciare mai all'indispensabile. La montagna non perdona!

Una notte di relax, anche se però non è mai facile restare tranquilli sapendo che dalla mattina dopo si starà fuori tutto il giorno in mezzo ai monti, nella più completa solitudine.

Alle 7.20 Bartolomeo Davide Bertinetto è partito dalla Palestra Tempio del Fitness di Revello che gestisce con la moglie. Poi, nel buio di quel mattino nuvoloso, è salito per la strada del Campanile di Revello, proseguendo quindi passo dopo passo, verso la cappella di San Bernardo tra Rifreddo ed Envie, ormai al chiarore dell'appena passata alba in quello che è una dei giorni più corti dell'anno. Alcuni video girati lungo il tragitto ma senza mai fermare il passo. Bertinetto è arrivato in zona Motetto (in direzione lungo Po della pianura), poi è risalito a Rocchetta di Sanfront, ha imboccato ancora i boschi per scollinare verso la piana dei Belloni a Paesana e qui ha attraversato velocemente il centro abitato proseguendo da Crissolo verso Ghisola.

Appena imboccata la frazione ha iniziato la salita che poi non lo avrebbe più lasciato fino alla meta. Ha anche incontrato un “compagno di viaggio” a quattro zampe: un simpatico cagnetto con un occhio marrone e uno azzurro, già visto nei dintorni di Crissolo alcuni mesi prima. Un vero giramondo conoscitore di tutti gli angoli della Valle Po, a quanto pare! Un ultimo tratto asfaltato nella zona di Pian Lavarino e poi via, sullo sterrato per tutto il resto del tragitto. Fra un reticolo di sentieri e borgate abbandonate ha raggiunto la cresta a Punta Selassa. I 2.000 metri sono sempre un “marcatore di orgoglio”, anche perché il lato destro della Valle Po è caratterizzato da una sequenza di vette tutte al di sopra di quella quota, per un “sali e scendi” tra i pascoli deserti con un freddo costantemente sotto zero. Quel giorno, a parte il cane, Bertinetto non incontrerà anima viva lungo tutto il percorso.

Sembrava quasi di non essere in Italia ma in un posto sperduto in chissà quale zona del mondo. I chilometri scorrevano veloci sotto i piedi, anche se con l'avvicinarsi al Frioland l'energia calava ma veniva compensata dall'apprensione per l'incombenza del buio che spingeva a mantenere il passo.

Il costone che precede la vetta è davvero ripido, un netto e stretto spartiacque tra la valle Po, Infernotto e Pellice. La visuale è assoluta. Ormai Bertinetto era in prossimità del 35esimo chilometro sull'orlo dei 2.700 metri. Ultimi passi, una prima punta con un pilone, quindi un secondo dopo ed ecco cima Frioland. Il tempo di girare un video, di scattare qualche foto, di dissetarsi con la poca neve che c'era, vista la cronica carenza d'acqua sul percorso e via per la discesa col tramonto ormai dietro l'angolo...

E' incredibile come quando arrivato alla vetta desiderata si pensi che sia tutto fatto. Così in effetti non è perché raggiunto l'obbiettivo alle 16.03, per un totale di percorrenza dall'inizio di 8 ore e 43 minuti, per ritornare al mondo cosiddetto “civile” servirà un sacco di tempo per coprire i quasi 7 chilometri di discesa che separavano Bertinetto dal rendez vous con il passaggio in auto fissato a Borgo di Crissolo. Gli sbagli di strada sono stati innumerevoli per via del buio. Fortunatamente il “fido” gps che lo ha guidato sempre, tranne quelle volte, che per la stanchezza, si dimenticava di monitorare il percorso sullo strumento. “In realtà mi sono reso più volte conto che quel cane che mi accompagnava da Ghisola conosceva le strade meglio di me nonostante il buio e bastava che seguissi lui. Incredibile!” dice il dottor Bertinetto.

Dopo tutto lo stress dell'intera avventura e soprattutto per quegli ultimi chilometri di rientro, Bertinetto arriverà alle 18.10 in frazione Borgo per l'ormai desiderato ritorno in auto. Il tutto si è chiuso con circa 42 chilometri di tragitto su una tempistica di 10 ore e 50 minuti.

Tutta la preparazione fa sempre riferimento alla strategia del Monoallenamento riferita al libro edito da Fusta editore.

R.G.

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