Saluzzese - 19 gennaio 2016, 09:33

Casteldelfino, il sindaco Amorisco furibondo: “La riapertura del bando per interventi sulle aree urbane degradate potrebbe costarci 966 euro”

Il nostro piccolo Comune montano non ha avuto alcuna difficoltà a trasmettere il dossier via Pec nonostante in montagna il segnale internet spesso sia interrotto o assente: che bisogno c’era di una proroga di 48 ore? A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina”

Il sindaco di Casteldelfino Domenico Amorisco

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2015 “Interventi per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate”  aveva previsto  finanziamenti non inferiori a 100.000 euro e non superiori a 2.000.000 di euro da assegnarsi secondo le risultanze del quadro economico del progetto e sulla base di una graduatoria predisposta con punteggio decrescente assegnato da apposito Comitato individuato nello stesso decreto.

Il relativo dossier di candidatura doveva essere trasmesso alla  Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le pari opportunità esclusivamente per il tramite di posta certificata alla casella di posta elettronica ddella Presidenza entro il 30 novembre 2015.

Dopo un’attenta e  complessa valutazione dei parametri – dichiara il sindaco di Casteldelfino Domenico Amorisco molto attento a non farsi sfuggire queste possibilità di finanziamento - per l’individuazione delle aree urbane degradate  è risultato che la borgata Bertines  possedeva  i requisiti per poter beneficiare di questi finanziamenti. Di qui la corsa alla progettazione e alla predisposizione del dossier di candidatura che per un piccolo Comune qual è Casteldelfino è un problema di difficile soluzione soprattutto per i tempi brevi assegnati per fare le domande, in questo caso poco più di 30 giorni!”.

Riusciamo a predisporre – prosegue Amorisco - il dossier di candidatura per un finanziamento di 966 mila euro, ripartiti nel biennio 2016/2017, per la riqualificazione di spazi e edifici pubblici ad uso comunitario della Borgata Bertines e, quello che ha del miracoloso, riusciamo a trasmettere il dossier via Pec con tanto di ricevuta di avvenuta consegna addirittura il sabato 28 novembre cioè due giorni prima della scadenza”.

La soddisfazione del sindaco è evidente, e comprensibile, ma un comunicato dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia del 1 dicembre rende noto testualmente che “ Il termine di presentazione delle domande relative alla partecipazione dei Comuni al Bando per la presentazione di proposte per la riqualificazione delle aree urbane degradate è stato prorogato al 2 dicembre. La decisione è stata presa oggi (1 dicembre) dalla Presidenza del Consiglio, a causa di motivi tecnici connessi al funzionamento della casella mail Pec di ricezione delle proposte”.

In altre parole a termine scaduto la notte precedente, viene presa la decisione di  riaprire i termini di 48 ore il mattino successivo.

Ovviamente la procedura della riapertura dei termini rischia di penalizzare fortemente i Comuni che sono stati più solleciti nella trasmissione dei loro dossier di candidatura i quali ora rischiano di essere  sepolti sotto la valanga degli altri dossier trasmessi nelle 48 ore di riapertura dei termini anche da parte di chi non aveva avuta la domanda  rifiutata della casella mail Pec per l’inconveniente tecnico.

Ancora Amorisco, letteralmente furibondo per questa sorpresa della riapertura dei termini: “Casteldelfino, piccolo Comune montano a 1300 metri di altezza, non ha avuto alcuna difficoltà a trasmettere il dossier via Posta Certificata nonostante in montagna il segnale internet spesso sia interrotto o assente. Per dirla all’Andreottiana, a pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina: il presidente del Consiglio dei Ministri Renzi mi dovrà pur dire quali sono i Comuni che hanno fatto domanda nelle 48 ore di riapertutura dei termini e se questi hanno documentato il rifiuto della casella mail Pec di ricezione del dossier avuto nella trasmissione dello stesso nei termini. La trasparenza negli atti riguarda tuttle le amministrazioni pubbliche compresa la Prersidenza del Consiglio dei Ministri perché ritengo che non sia consentito cambiare le regole in corso d’opera neanche a un presidente del Consiglio  di nome Renzi che politicamente ne sta combinando di tutti i colori sulla nostra pelle”.

R.G.