Cuneo e valli - 07 febbraio 2016, 07:30

Chiara da Vignolo ed il suo Erasmus a New Delhi

Ma tra tutti questi sogni e desideri che mi legano all'India, ammetto che ce n'è uno, che non mi aspettavo: un po’ di tranquillità, una pizza ed un gelato nella mia sonnecchiante Vignolo; dopo dieci mesi di ritmi indiani, non credo proprio che mi dispiaceranno!

Chiara, vent'un anni e una profonda passione per l'India, ha lasciato Vignolo per studiare Hindi presso l'Università di Torino e ad ottobre del 2015 è partita per Nuova Delhi, per studiare e scoprire la meraviglia di uno dei più grandi paesi del mondo!

Raccontaci chi sei!

Mi chiamo Chiara Sammito, sono nata a Cuneo nel 1994 e cresciuta a Vignolo, un paesino immerso nei boschi e nelle campagne cuneesi, amandolo ed odiandolo allo stesso tempo.

Poter giocare in libertà in giro per il paese era tutto ciò che potessi desiderare da bambina, ma pian piano, crescendo, quei sette chilometri che mi tenevano lontana da Cuneo, hanno iniziato ad essere un peso.

Quando ho iniziato a viaggiare, inizialmente in Italia e successivamente scoprendo un po' di più l'Europa ed ho cominciato la mia carriera universitaria, il mio rapporto ambivalente con Vignolo, è radicalmente cambiato.

Ho iniziato ad apprezzarla e a sentirmi a casa, quando tornavo.

Una volta trasferita a Torino, infatti, tra il lavoro e la scuola, in pochi mesi casa si è trasformata nell’unico posto in cui potevo trovare tranquillità, una tranquillità che però alla lunga diventava inevitabilmente noia, monotonia, assenza di stimoli.

Ho scoperto, ad una settimana dall’inizio delle lezioni, quasi per “caso”, o più probabilmente per i meriti accumulati in una vita precedente a dirla "all’indiana", il corso di Lingue e culture dell’Asia e dell’Africa ed a studiare hindi, filosofia Indiana, storia contemporanea dell’India, sanscrito, scoprendo poco per volta, un mondo a me completamente sconosciuto fatto di religione, rituali, miti.

Così dal semplice interessamento iniziale sono passata ad avere una vera fissa per qualsiasi cosa riguardasse l’India, che nel giro di un anno ha travolto la mia mente ed il mio essere,  finché racimolati un po’ di soldi lavorando, zaino in spalla, macchina fotografica, diario di viaggio, biglietto di ritorno, coltellino svizzero, torcia e sono partita. Destinazione: New Delhi. Ritorno pianificato: da lì a tre mesi.

Cos'hai vissuto in quei tre mesi in India? 

In quei tre mesi ho toccato con mano quell’India che avevo potuto leggere solo nei libri e nei racconti dei miei insegnanti, e mi sono bastati per farmi definitivamente innamorare di questo paese e della sua gente.

Era un anno fa, è ciò che doveva essere solo un viaggio esplorativo della "mia" India vissuto e concluso con grande gioia, in realtà mi ha cambiato la vita.

Quando ritornai a Vignolo l’unica cosa a cui riuscivo a pensare era l'India ed il mio prossimo viaggio.

Ma eccolo! Ad agosto del 2015  mente lavavo i piatti nel rifugio in cui mi trovavo a lavorare in estate, ricevetti una telefonata dalla mia professoressa, che mi informava della possibilità di svolgere un Erasmus a New Delhi rivelandomi che l’università aveva aggiunto all’ultimo momento una borsa di studio.

La partenza era prevista per ottobre e per sei mesi avrei potuto vivere nel posto più bello del mondo! Rispondere di sì è stata solo una formalità ed il primo ottobre eravamo in aeroporto, io ed altri sei studenti di hindi dell’università di Torino.

E oggi sei a New Delhi?

Esatto: sono qui, di nuovo in India, a studiare hindi e tibetano all’università di Delhi e a viaggiare alla scoperta del grande paese qual è l'India.

Delhi è diventata la mia casa nonostante sia una città che conta più di sedicimilioni di abitanti, sia pazza, caotica, colorata, rumorosa, disordinata, inquinata, degna di una vera e propria metropoli asiatica.

Sarebbe bello se a volte potessi andare in metro senza dover lottare con i gomiti per crearmi uno spazio vitale nella folla, senza dover fare continue code, per prelevare, per comprare biglietti per treno, cinema, metro; per mangiare, per bere il chay (mitico tè indiano)...ma le code sono una costante Indiana, forse non sarebbe così unica, senza.

La cosa che più sconvolge del vivere qui è come non si riesca a non amare tutte queste differenze, nonostante a volte sembrano portarti sull'orlo della pazzia. L’altra sera io e gli altri ragazzi italiani siamo usciti per una birretta ed al ritorno, magicamente pigiati in un solo taxi, abbiamo superato un elefante.

Ebbene si, un elefante cavalcato da un ometto scuro stava tranquillamente passeggiando a bordo strada.

Questa è la mia fortuna, onorata di poter vivere la quotidianità e la routine di un paese che non ha nulla di abitudinario per me, ma che nonostante ciò oggi mi appartiene, sento casa.

Cosa ti manca della tua vita "all'italiana"?

Nel periodo in cui in Italia si festeggiava il Natale ed il Capodanno, ne ho approfittato per concedermi un viaggio verso il sud dell'India, scoprendo Goa e Karnataka, e ammetto di essere stata assalita da una malinconia incredibile e dal bisogno di cibo italiano.

Ecco questa è la cosa che più mi manca e che mi legherà sempre a casa: la marmellata alle prugne di mia mamma, il pesto di nonna, i tomini, il pane, i formaggi e....la smetto con la lista sennò inizio a piangere sul serio!!

In Tanti mi chiedono come potrò “usare nel mio futuro l’hindi, dato che ormai è l’inglese la lingua maggiormente usata in campo economico-internazionale” ed ogni volta mi tocca deludere l’interlocutore di turno rispondendo che il campo economico non è esattamente ciò che interessa a me.

“Ma allora quale? A cosa ti serve?”  Non lo so con certezza, vorrei potermi rendere utile per le donne in India, per poter migliorare la sanità, lavorare per i tibetani profughi che arrivano dal nord,  per gli immigrati da noi in Italia che non se la passano tanto meglio...insomma avrei tanti progetti!

Certo, però, per fare tutte queste cose sapere parlare hindi, sapere cosa sono i Veda, sapere chi è Modi, il Presidente Indiano e come è salito al potere, non sono indispensabili, eppure sono ciò che mi interessa davvero e che voglio continuare a studiare.

Ma tra tutti questi sogni e desideri che mi legano all'India, ammetto che ce n'è uno, che non mi aspettavo: un po’ di tranquillità, una pizza ed un gelato nella mia sonnecchiante Vignolo; dopo dieci mesi di ritmi indiani, non credo proprio che mi dispiaceranno!

Giulia Manzone