L’8 luglio 2015 il Consiglio comunale – con i soli voti contrari degli assessori Silvana Dutto (poi dimessasi) ed Enrica Di Ielsi - approvava la mozione proposta dai due gruppi di minoranza, seppure emendata, proponente l’adesione di Boves al Parco fluviale Gesso e Stura.
I due capigruppo – rispettivamente di maggioranza e minoranza – Maccagno e Bersani, unitamente all’assessore all’ambiente Ravera, dopo avere valutato le normative nazionali, regionali, statutarie, trovavano soltanto vantaggi nell’eventuale adesione. Veniva, quindi, fissato un incontro con il Direttore dell’Ente Parco – Luca Gautero – e con l’Assessore all’Ambiente di Cuneo, Davide Dalmasso.
In quell’occasione, si sono ricevute ulteriori rassicurazioni: non vi sono restrizioni o normative più rigide per chi abbia i terreni interni al Parco, anzi vi sono maggiori opportunità di accedere a finanziamenti per il nostro territorio, nonché progetti che potrebbero coinvolgere i cittadini bovesani.
La maggioranza, però, legava qualsiasi ulteriore discussione alla possibilità di ottenere la garanzia, non dall’Ente parco, ma dal Comune di Cuneo, della costruzione e manutenzione di un guado che collegasse la frazione Mellana a Cuneo.
L’assessore Dalmasso e il direttore Gautero hanno tentato di slegare le due questioni, sottolineando come l’adesione di Boves al Parco avrebbe dovuto essere giustificata da un reale interesse per le numerose opportunità offerte, tra le quali vi sono anche progettualità legate al miglioramento dei collegamenti tra tutti i Comuni aderenti!
Su insistenza della capogruppo di minoranza si è accettato di fare un ulteriore tentativo, proponendo al Comune di Cuneo di condividere le spese sia della costruzione che della manutenzione del guado.
Avendo – almeno a parole – “sganciato” la questione guado dalla questione Parco, non è più stata prevista la partecipazione delle minoranze a questa fase delle trattative. Nel frattempo, crescevano le richieste e le sollecitazioni di diversi cittadini, rappresentanti importanti realtà locali. Richieste di un incontro pubblico. Sollecitazioni a lavorare per l’ingresso nel Parco.
Ogni tentativo delle minoranze di organizzare un incontro pubblico, però, veniva bollato come modus operandi da indipendente da parte della maggioranza, controproducente per la conclusione di un accordo. Ogni richiesta di stringere i tempi in vista della scadenza dei termini per l’adesione, tacciata di scarsa pazienza.
In particolare, si son ricevute continue rassicurazioni di un incontro con la popolazione (senza voler mai scendere nello specifico di tempistiche, platea coinvolta, luogo...).
Se si fosse voluto produrre “molto rumore per nulla” le minoranze avrebbero potuto organizzare un incontro con i cittadini in contrapposizione alla maggioranza: ma non è questo che si è voluto fare, dato che l’impegno ere di lavorare insieme per il bene comune. In questo modo, però, OTTO MESI SONO TRASCORSI senza risultati e soprattutto senza nulla condividere con i cittadini.