Nell'entourage del Carroccio, non si parla d'altro. Qualcuno storce il naso, altri fanno spalluccia, qualcuno sembra si sia irritato. Ma intanto l'incontro c'è stato, anche se la diretta interessata manda a dire che "preferisce non parlarne".
L'incontro, semi segreto, del quale stiamo parlando, è quello accaduto alcuni giorni fa, in un ristorante a Milano, tra la capo gruppo della Lega Nord in Regione Piemonte, Gianna Gancia e Dijana Pavlovic, l'attrice e politica serba che promuove l'integrazione dei rom. La Pavlovic è rimasta letteralmente folgorata dall'accento cuneese dell'ultima presidente della Provincia di Cuneo, tanto da confessare entusiasta ad alcuni giornalisti: "La moglie di Calderoli e' brava e mi pare sappia affrontare e risolvere i problemi in maniera concreta. Parlando con lei mi sono ricreduta su molte cose".
Un incontro certamente inusuale, beccato ed immortalato da Dagospia, che sul suo sito scrive: "Da notare che la Pavlovic ha più volte definito la Lega salviniana alla stregua di un’associazione sovversiva di stampo quasi fascista e ha paragonato il leader felpato a un pericoloso capopopolo razzista. Inoltre ha portato in tribunale un bel po’ di esponenti leghisti per alcune sparate in tv e in radio. E la Gancia? E’ una delle poche che si è opposta allo strapotere di Salvini nella Lega uscendo sconfitta in Piemonte. E ora sorride a tavola con uno dei “nemici” del leader. Chissà cosa ne pensa Calderoli….".
Come detto, Gancia preferisce non commentare la cena milanese e mentre il leader del Carroccio parla di ruspe nei campi rom, lei ricorda ai colleghi di Palazzo Lascaris, di essere la prima firmataria di una proposta di legge regionale, presentata un anno fa e che ancora giace in un cassetto, per "Regolamentare il nomadismo e contrastare l’abusivismo".
Perché "Tutti parlano di nomadismo - ha spiegato - ma nessuno si preoccupa davvero di promuovere il rispetto delle regole di convivenza civile, nell’interesse dei piemontesi e degli stessi nomadi e migranti, a cominciare dalla tutela dei minori. Evidentemente neppure la sinistra ha a cuore la risoluzione di questo problema".
E allora, la' dove non arriva la sinistra, arriva - o vorrebbe arrivare - Gianna Gancia.