Luca Cirillo ha 25 anni e vive a Ginevra, dopo il Liceo scientifico, frequentato a Cuneo e dopo l’Università a Torino, ha deciso di partire per la Svizzera, inseguendo il suo desiderio di diventare ricercatore, tentando fortuna all’estero.
Chi sei e da dove vieni?
Mi chiamo Luca Cirillo ed ho 25 anni. Quando mi chiedono da dove vengo rispondo sempre che sono di un piccolo paese, vicino ad una piccola città, vicino a Torino. Che poi la piccola città è Cuneo ed il piccolo paese è San Rocco Bernezzo. A pensarci bene, è parecchio buffo: fino al Liceo potevo dire di essere di San Rocco ed al massimo mi si chiedeva di specificare tra Castagnaretta e Bernezzo. All’Università ho iniziato ad omettere il nome del paese ed ora che vivo a Ginevra la faccenda si è fatta un po’ più complicata!
Credo di aver sempre voluto fare qualcosa di connesso alla scienza anche se fino al liceo non avevo le idee molto chiare. È stato lo scientifico di Cuneo ad aprirmi gli occhi sul mio futuro, è lì che ho deciso che sarei diventato un ricercatore ed ho scelto il campo della biologia. Beh aprire gli occhi forse è una parola grossa, non è che avessi le idee chiarissime ed un progetto stampato in testa.
Ma la passione ed una serie di circostanze fortuite si sono mescolate, in un mix talmente perfetto che mi sono trovato a studiare Biologia a Torino. Il mio obiettivo ere di dedicarmi alla ricerca, ma potendo scegliere tra la precarietà italiana oppure di partire e tentare la fortuna ho scelto Ginevra.
Così hai preso una decisione che ti ha cambiato la vita…
Amare la ricerca e scegliere questo tipo di carriera è già di per sè una scelta di vita, io però ho deciso di non complicarmi le cose e di partire.
Dopo alcune domande in giro per l’Europa ho scelto Ginevra, nella parte francofona della Svizzera, un po’ per passione ed un po’ per amore visto che la mia ragazza vive qui.
Ho iniziato a lavorare in un laboratorio alla facoltà di medicina a settembre 2014 ed a conti fatti è più di un anno e mezzo che sono qui. Sto lavorando sui meccanismi che regolano la divisione cellulare asimmetrica, che può anche essere spiegato con la più semplice espressione “come può un ovulo fecondato dare vita ad un cervello, uno stomaco e tutto il resto?”.
Devo dire che il lavoro mi piace molto anche se richiede una quantità di tempo, di impegno e di dedizione decisamente fuori dal comune. Certo non è che sia tutto rose e fiori l’emigrazione, anche quando si tratta di una città relativamente vicina come Ginevra. Quando sono partito ho lasciato la mia famiglia, i miei amici, le mie abitudini e sicurezze. Non è facile, è un po’ salto nel buio e soprattutto nei primi tempi ci si può sentire molto soli. Poi c’è anche da mettere in conto il fatto che ho iniziato a lavorare seriamente, voglio dire, senza una rete di sicurezza come potevano essere i miei genitori, e tutto questo fa paura. Bisogna imparare a cavarsela da soli e si inizia a sentire il peso della responsabilità: fallire, sarebbe sleale anche nei confronti del proprio orgoglio!
Ad oggi come ti trovi a Ginevra?
Comunque dopo una prima fase di assestamento mi sono abituato, ed ora come ora non posso dire che mi trovi male qui, anzi. Non mi sono mai pentito della mia scelta e sono grato alla Svizzera per avermi dato questa possibilità. Cuneo mi manca e mi mancherà sempre. In fondo è dove sono nato e cresciuto e penso che la considererò sempre come “casa” ma si sa: la vita è fatta di scelte, io ho scelto di partire.
La vita a Ginevra non è molto diversa da quella in Italia, tranne che per il fatto che parlano francese. Le cose funzionano sicuramente meglio, per esempio i trasporti pubblici, l’istruzione, per esempio l’università di Ginevra è tra le 100 migliori del mondo e la retta è di 120 franchi all’anno ed anche per quel che riguarda la sicurezza ha molto da vantarsi.
C’è però anche l’altro lato della medaglia. Per esempio la sanità è prevalentemente privata su modello americano, per cui si paga un’assicurazione obbligatoria ogni mese anziché pagare una percentuale di tasse destinate al servizio sanitario.
Una delle cose che sicuramente mi ha colpito di più di Ginevra è il numero di immigrati. Tra l’Università, il CERN, le Nazioni Unite, e varie compagnie private che attirano lavoro dall’estero, c’è una quantità di stranieri davvero impressionante, sia di prima che di seconda generazione. Non è una cosa negativa, anzi, si dovrebbe prendere Ginevra come esempio positivo di integrazione e di immigrazione come risorsa. Certo le condizioni saranno diverse e mi rendo conto di come non sia possibile generalizzare, ma noi italiani ed in generale noi europei non possiamo che imparare dal modello svizzero.
Un’altra cosa che mi affascina di questo paese è la politica, la Svizzera è spiccatamente federale ed ogni cantone è praticamente uno stato a parte. Sono comuni solo la politica estera e poco altro. Potrebbe sembrare una situazione frammentaria ma c’è in realtà un forte sentimento di unità, nel rispetto delle realtà locali. Se penso ad un’Europa davvero unita come nazione non posso che pensare ad uno stato federale come la Svizzera, in cui venga tutelata ogni realtà locale ed in cui ogni nazione federata abbia lo stesso peso politico. In oltre c’è la questione della democrazia diretta, qui in Svizzera si fanno referendum praticamente ogni mese ed è sempre il cittadino a decidere. Anche in questo caso i presupposti sono diversi e non sono sicuro che una cosa del genere sia applicabile ovunque però è innegabile che negli anni abbiano elaborato un sistema democratico invidiabile.
Nel tuo futuro dove ti vedi?
Per quanto riguarda il futuro è una questione tutta aperta: difficile dire cosa succederà.
Ho ancora un paio d’anni qui prima di completare il dottorato, poi si vedrà.
Se sarò ancora convinto di continuare una carriera nel mondo accademico potrò fare domande di lavoro in laboratori situati in qualsiasi altra parte nel mondo, ma è pur possibile che rimanga in Svizzera.
Tornare in Italia, ora come ora, però non è un’opzione plausibile perché con la mia laurea ed il mio percorso di studi sarebbe quasi impossibile trovare un posto di lavoro.