Attualità - 21 aprile 2016, 10:45

"Se avete dei sogni da realizzare: fate!": Robilante diventa esempio di inclusione sociale

Davide Peirone, trent'anni e una disabilità intellettiva, è riuscito a guadagnarsi la propria indipendenza grazie al sostegno dell'intera comunità

Venerdì 8 aprile Davide ha inaugurato la sua nuova casa a Robilante. Alla festa c’erano tutti: i colleghi, il sindaco e l’assessore, gli amici, i negozianti, le maestre, le bidelle, i concittadini. L’intero paese si è ritrovato per festeggiare ufficialmente il proprio cittadino Davide Peirone che è andato a vivere da solo.

Davide, che ha trent'anni e una disabilità intellettiva, è uno dei partecipanti al progetto VelA: un progetto promosso dalla fondazione Crc e attuato dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino, che ha come obiettivo lo sperimentare percorsi di sostegno personalizzati per la vita indipendente.

E’ stato un momento profondamente toccante: una sala gremita di persone partecipi e commosse. Qualche discorso, qualche video, tanti applausi, ma soprattutto le parole intense ed emozionate di Davide, che ha ringraziato la sua comunità per il sostegno che gli ha dato finora e ha chiesto, in modo semplice e diretto, di non essere lasciato solo in questo suo percorso da adulto. Questa crescita, il cambiamento, il futuro che si è fatto ogni giorno più concreto e vicino è stato infatti frutto di una spinta collettiva: tutto il paese ha sostenuto Davide nel suo percorso.

La vita indipendente di un cittadino con disabilità non è qualcosa che riguarda solo gli addetti ai lavori. Ognuno ha fatto la sua parte: il progetto ha lavorato con la Giunta Comunale su quel piano istituzionale che deve accompagnare ogni percorso di vita indipendente perché sia solido, e già nel luglio 2015 il Comune ha deliberato il sostegno- anche finanziario- alla vita indipendente dei suoi cittadini con disabilità.

I colleghi della scuola dove Davide lavora si impegnano quotidianamente a mantenere su di lui quello “sguardo” che lo vede adulto e lavoratore e che gli permette di andare avanti su questa strada. I colleghi volontari della biblioteca gli affidano compiti di responsabilità, i concittadini lo conoscono, sono al corrente del suo percorso, fanno il tifo per lui. Gli amici e l’associazione sportiva di cui Davide fa parte si sono attivati per contribuire: chi regala un arredo, chi i piatti, chi passa a trovarlo ogni tanto. Sostenendo Davide la comunità cresce ed impara modi nuovi di includere, di sostenere chi è fragile nel rispetto dei diritti.

Davide poco tempo fa ha regalato al progetto VelA un video in cui mostra la sua casa e alla fine consiglia ad altri di intraprendere percorsi di vita indipendente: “se avete sogni da realizzare: fate!”, conclude.

Venerdì sera è successo davvero qualcosa di grande e una parte del sogno di Davide si è realizzata.

Gli abitanti di Robilante, Davide e la sua famiglia hanno mostrato che si può fare: nel concreto delle strade e delle case si può vedere attuato il sogno di quel diritto sancito dieci anni fa nel palazzo di vetro dell’ONU, a Ginevra; quel rivoluzionario articolo 19 in cui si legge che “le persone con disabilità hanno il diritto di vivere nella società sulla base di uguaglianza con gli altri”. E’ successo a Robilante, ma speriamo davvero che questo sogno possa diffondersi dappertutto.

Quello alla vita indipendente, alla cittadinanza è un diritto che va praticato ogni giorno, da tutti, non uno “status” che si ottiene una volta per tutte. Davide e la comunità di Robilante hanno mostrato che se si cammina tutti insieme la vita indipendente per le persone con disabilità intellettiva è davvero possibile.

c.s.