Finalmente, dopo tanta organizzazione, è arrivato quel 14 maggio, data che lui si era posta come cadenza per iniziare questa nuova impresa pianificata da mesi: correre dalle Sorgenti del Po di Pian del Re, giù, sino al Lingotto di Torino presso il Salone del libro...
In realtà questa avventura era stata originariamente pensata con traguardo ai Murazzi di Torino ma poi visto l'evento importante della fiera del libro Torinese, il traguardo è stato trasferito pur se il chilometraggio è rimasto all'incirca invariato.
Perché là al lingotto, Da vde Bertinetto – titolare con la moglie elisa della palestra “Tempio del fitness” di Revello - aveva il suo editore Fusta che aspettava che arrivasse presso il suo Stand, per alcune considerazioni sul nuovo lavoro esposto in quel “porto di mare” di scrittori ed editori che è il Salone Internazionale del Libro. Un bellissimo ambiente ricco di cultura.
Alle 4.21 è partito a piedi dal Pian del Re superando non pochi disagi visto che la strada era chiusa alle automobili e lui è dovuto arrivare a piedi sul luogo di partenza, aggiungendo altri chilometri alla percorrenza che era già di per se molto lunga! Poi via, in una discesa mozzafiato da quei 2020 metri di quota, al freddo in una notte molto stellata. Fino a Crissolo i suo improvvisati compagni di viaggio sono stati gli animali selvatici: volpi, cervi, caprioli... Nella notte i padroni sono loro!
A Crissolo iniziava ad albeggiare e in quel paese è sempre bello osservare la pianura di fronte, incastrata tra i due lati della vallata con il cielo che sfuma verso il chiaro.
Proseguita la discesa, ecco al ponte di Oncino la prima automobile che “sale”. Sono piccoli eventi che in circostanze normali non hanno peso, ma vedere qualcuno salire mentre sono già ore che si corre nella solitudine fa uno strano effetto.
A Paesana ormai è chiaro e la percorrenza prosegue verso Revello per la classica foto di rito davanti al centro “Tempio del Fitness”, dove è nata la tecnica contenuta nel libro “Ultratrail con il Monoallenamento”. I primi 33 chilometri percorsi senza sosta sono ormai alle spalle.
Poi la ripartenza in direzione Staffarda, tra quell’intreccio di stradine che ora sono una bella pista ciclabile e sconfinare verso i comuni di Cardè e Villafranca Piemonte. E’ la provincia di Torino.
Ha preventivamente costruito l'itinerario al computer con il GPS per avere una traccia esatta da seguire e questo lo ha portato a scegliere le strade con minor traffico, con pochissime provinciali per una maggior sicurezza.
Il tratto duro è stato tra Villafranca e Pancalieri, con un picco massimo sulla ciclabile di Vigone dove il caldo era veramente torrido e l'acqua diventava una necessità frequente ma scarseggiava.
Superato quel tratto dopo Pancalieri, il meteo ha iniziato a cambiare diventando più fresco e il “motore interno” di Davide ha ripreso a funzionare bene, con un passo di corsa nuovamente spedito come qualche ora prima. A quel punto si è già oltre il settantesimo chilometro e le gambe sembrano due pezzi di legno. L'asfalto purtroppo non facilità le cose sulle lunghissime percorrenze a piedi la sua consistenza molto dura provocando una grande serie di traumi da impatto al fisico...
Superato Carignano il meteo muta in peggio: in lontananza si sentono i tuoni ed intorno c’è quel classico vento forte che porta di solito il temporale. Dopo pochi minuti, infatti, arriverà la grandine, che nonostante la giacca impermeabile prontamente indossata, visto che i chicchi di ghiaccio che cadevano erano diventati più grossi e veloci, lo costringerà a cercare un riparo di fortuna sotto una serra agricola per alcuni minuti. Un po' di ritardo ma anche qualche istante di recupero che non guasta affatto. L’inconveniente però sono le gambe che a ripartire se si raffreddano si “induriscono” molto, rendendo il passo molto difficile nei primi momenti di ripresa della corsa...
Da quel punto in poi la pioggia “andava e veniva”, così da costringerlo a tenere la giacca fino all'imbocco di Moncalieri dopo i canali del Po. Poi come succede spesso in questa stagione è tornato il sole, così a Torino c’è il tempo e l’opportunità per fermarsi un attimo per indossare l'unica maglia ancora asciutta e chiudere tutto nello zaino. Due chilometri c’era il traguardo ed arrivare al Salone del libro, dove perdipiù sei atteso, sporco e bagnato sarebbe stato quantomeno fuori luogo.
Le ultime centinaia di metri sono state le più lunghe. Entrare nell’immenso Lingotto e trovare un preciso stand con cento chilometri nelle gambe è stato molto difficile vista la stanchezza. La gente era tanta e lui con il suo abbigliamento “esotico” da sportivo, ha attirato l'attenzione dei controlli di sicurezza con perquisizione dello zaino e il deposito dei bastoncini all'ingresso. Davvero un servizio molto efficiente di sicurezza. Arrivato allo stand di Fusta Editore, qualche foto, qualche parola con alcuni curiosi che si sono avvicinati, una piccola intervista e poi a casa per il recupero.
L'impresa è durata 16 ore e 9 minuti, su una distanza totale di 102 chilometri costeggiando i comuni limitrofi al percorso del fiume Po. Anche questa avventura in solitaria è stata preparata con il metodo del Monoallenamento settimanale esposto al Salone del Libro di quest'anno. L'impresa appena esposta fa parte di uno schema di allenamento che apre la mia stagione agonistica con la gara del Trail del Monte soglio di 66 chilometri e dopo il Grand Raid du Cromagnon di 130km da Limone Piemonte a Menton attraverso le montagne.
Guarda il video qui sotto, presente anche su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=TUDvkJ3ryVI