Oggi i papà sanno fare tutto: cambiare pannolini, preparare pappine, raccontare le fiabe e spesso si ritrovano a tenere i figli quando le mamme lavorano. Nella vita frenetica di oggi i padri contribuiscono a creare stabilità e armonia.
Sono sempre di più le coppie in cui il papà è aperto a comprendere necessità e bisogni, come anche i desideri emotivi del piccolo. Spesso i papà sono molto più tranquilli delle mamme, meno soggetti ad ansie, riescono in maniera più chiara e decisa a mantenere quel distacco fondamentale nelle situazioni di difficoltà.
Ovviamente non tutti i padri sono uguali; se da un lato ci sono quelli che assumono comportamenti prettamente materni, dall’altra ci sono ancora molti uomini che vivono il ruolo paterno in maniera distaccata e non sanno nemmeno quali sono i bisogni e le esigenze del figlio. Le emozioni del padre sono importanti tanto quelle della mamma nel condizionamento della crescita del figlio e tanto quanto le sue influiscono nella creazione della sua serenità.
Il ruolo del padre è anche quello di iniziare a distanziare la coppia mamma-bebè che vive fin dall’inizio in una situazione di fusione fisica ed emotiva, duale. Senza questa presenza, infatti, il piccolo può fare fatica a considerarsi autonomo. Durante la gravidanza e nel post partum il papà ha un ruolo fondamentale nell' aiutare la mamma a stare tranquilla, a contenere le sue ansie e le sue difficoltà di ogni genere, assicurando una cornice stabile alla nuova coppia, nella famiglia.
Ciò che un padre fa è molto meno importante di come lo fa, perché ciò che davvero conta è il suo amore, la sua tranquillità e il suo avere dentro la percezione dei bisogni del figlio che devono essere soddisfatti affinché questo possa crescere bene. La complicità con la figura materna e l’affetto sono fondamentali per sostenersi.
Per molti lati il ruolo del padre oggi subisce una idealizzazione positiva: si aspira a un pa- dre presente, disponibile, attento, giocoso. Si parla di papà peluche, quando il padre ė un tipo morbido come un peluche, preposto unicamente al gioco e al divertimento che non è più ovviamente in grado di esercitare (o che teme di esercitare)unʼazione di contrasto. I “padri peluche” esercitano un ruolo consumistico: spinti dalle pressioni della società, del marketing, della moda finiscono per accontentare i figli in tutto e per tutto assecondando richieste di gioco, acquisto, attività che però purtroppo non si trasformano quasi mai in vere esperienze di vita per i bambini.
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