Tetto smantellato e pulizia in corso. Procedono spediti i lavori nei garage dell'ex policlinico di Cuneo, all'angolo tra corso Dante e via Bassignana.
Martedì mattina i locali, occupati abusivamente da tre senzatetto, sono stati sgomberati dalla Polizia. Un'operazione che si è resa necessaria per l'intervento di rimozione dell'amianto. La bonifica dell'area non si è fermata lì: per evitare nuove occupazioni abusive è stata rimossa interamente la copertura e si stanno asportando mobili e materassi. Inoltre la panchina sradicata nei giardini di corso Dante è ora segnalata con il nastro rosso e bianco.
“Siamo soddisfatti - ha dichiarato Pietro Venturino, presidente del comitato di quartiere Cuneo Centro -: finalmente è stato risolto il problema di igiene e pubblica sicurezza che i residenti lamentavano da tempo. Il primo passo è stato fatto, ora però ci aspettiamo che si affronti in maniera definitiva il recupero dell'intero stabile”.
L'edificio infatti è disabitato dal 1984, anno in cui fallì la casa di cura privata. Venne acquistato da una società ligure nel 1998 e poi venduto alla Sima Dati sas con sede legale a Ceva che acquistò l'immobile con un vincolo di destinazione d'uso. La Giunta Borgna, come dichiarato anche nell'ultimo incontro con il comitato, ha tutta l'intenzione di sbloccare questa situazione di stallo con il proprietario privato dello stabile. Una legge regionale emanata a febbraio concede infatti il cambio di destinazione d'uso (in questo caso da servizi a residenziale) senza modifiche al piano regolatore per le ristrutturazioni nei centri storici.
“C'è la volontà politica di farlo e la pratica sarebbe molto avanzata - spiega Venturino -: non a caso proprio ora sono iniziati i lavori di sgombero. Tuttavia rimane il problema burocratico. L'impresa privata infatti trarrebbe un grande beneficio dal cambio di destinazione d'uso, beneficio da dividere con la collettività . Il Comune deve redigere un regolamento per stabilirne i criteri”.
Solo a quel punto l'edificio fatiscente dell'ex policlinico verrà abbattuto e ricostruito.
“Ciò che chiediamo è che il progetto venga presentato pubblicamente al quartiere prima dell'approvazione definitiva - conclude Venturino -. Il potere del comitato è uguale a zero, ma il nostro compito è quello di raccogliere le istanze dei residenti e di proporle in consiglio comunale”.