In una sala gremita di pubblico (oltre 40 le persone in platea) si è riunito stamattina il Consiglio comunale di Brossasco.
Come era facile prevedere, a tener banco per gran parte della seduta è stata la vicenda dei controlli commissionati dal sindaco Marcello Nova nei confronti della cooperativa “Giocolegno”, “rea” (se mai così si può dire) di avere tra i soci quel cittadino onesto e attento che risponde al nome di Walter Tonda e che a poco prima aveva chiesto al primo cittadino “maggiore attenzione” in fase di assegnazione degli appalti dei lavori pubblici.
La vicenda è emersa sin dall’approvazione dei verbali della seduta precedente, con un lungo attacco politico dell’ex sindaco Meo Beoletto (e anche ex vicesindaco della legislatura Nova).
“Ti lamenti di denunce nei tuoi confronti – ha detto Beoletto a Nova – quando tu per primo interpelli magistratura, Vigili del fuoco, Guardia di finanza e Prefettura, preso da deliri di onnipotenza.
Servendoti in modo scorretto delle strutture comunali hai attaccato chi non la pensa come te, dei cittadini. È ben nota ormai la vicenda relativa all’accertamento dei Vigili de fuoco alla cooperativa Giocolegno, richiesto dal sindaco: storia di una gravità inaudita e che non ha precedenti nel nostro Comune. Chi legge dichiarazioni calunniose e infamanti, questo messaggio di stampo mafioso, può pensare qualsiasi cosa […]”.
“Ho avuto una condotta politica non corretta e sulla questione della Giocolegno ho formulato pubblicamente le mie scuse”: sarà questo l’unico, fulmineo intervento del sindaco Nova durante tutto l’arco della seduta.
Un sindaco che è parso politicamente e retoricamente debole, “ancorato” alla segretaria comunale che a tratti è stata invitata dai consiglieri a rimanere all’interno del suo ruolo da funzionaria senza sconfinare in quello di amministratore.
Il colpo di scena si è poi avuto una volta giunti all’ultimo punto all’ordine del giorno, la surroga dei due consiglieri comunali dimissionari (Cinzia Martina e Laura Volpi), che hanno abbandonato il Consiglio per prendere le distanze dai comportamenti di Nova riguardo alla cooperativa brossaschese.
Walter Tonda si alza in piedi e dalla sua sedia in prima fila inizia a camminare dritto verso il primo cittadino. “Chiedo la parola” dirà più volte l’artigiano e socio della Giocolegno, con la segretaria comunale che non riuscirà nel suo intento di non far parlare Tonda. Nova, in seria difficoltà, è costretto a lasciar spazio alle richieste, preso nella morsa dialettica di Beoletto da una parte e de capogruppo d’opposizione Paolo Amorisco dall’altra.
“Non mi interrompa – dirà Tonda alla segretaria – come si fa in TV”. “È lei che si sta facendo fare il servizio dai media” la risposta (opinabile) della funzionaria.
L’artigiano non lascia spazio all’emozione, si affida alla rabbia di chi subisce un sopruso, prende fiato, e inizia: “ti rendi conto, Marcello, di quello che hai fatto? Hai denunciato la nostra cooperativa scrivendo cose false e infamanti, facendo del male a me, ai miei colleghi di lavoro che non c’entrano nulla, a un’azienda che lavora in paese da 40 anni. Lo hai fatto per ritorsione? Perché ti avevo criticato sugli appalti affidati direttamente a parenti di consiglieri?
Se questa storia è venuta a galla è solo perché non ci siamo piegati, come forse speravi. Abbiam resistito e detto fin dal primo giorno che ne eri tu il responsabile.
Tu invece hai sempre negato, per 90 giorni, non hai mai detto la verità ai tuoi consiglieri e a tutto il paese, sei perfino venuto col messo comunale a insultarmi e a raccontar altre bugie davanti al nostro laboratorio. Le scuse che hai presentato sono ridicole, scritte soltanto quando non potevi più farne a meno perché era tutto scoperto. Pensi di cavartela così?
Voi consiglieri di maggioranza, che ci state ancora a fare con un sindaco che per giorni e mesi vi ha mentito, abusando della vostra fiducia? Come cittadino non ho più alcuna fiducia nel mio sindaco e quindi gliela tolgo. Fatelo anche voi”.
Tesi, quella della maggioranza che dovrebbe abbandonare il sindaco esseno venuto meno un rapporto fiduciario, ripresa anche dall’opposizione.
Prima per bocca di Patrick Ribodetti: “anche io sono un artigiano e sono preoccupato per quanto successo. Il sindaco dovrebbe essere un aiuto per i cittadini. Alla maggioranza chiedo di dirmi se secondo lei il sindaco sia ancora in grado di svolgere il suo compito”.
Poi con l’intervento di Paolo Amorisco: “la cosa che mi preoccupa maggiormente è che il sindaco Nova si sia svegliato una mattina e abbia voluto deliberatamente nuocere a una azienda di Brossasco.
Il primo cittadino, pertanto, si è eretto a un ruolo che certamente non compete a un sindaco, quello di giustiziere, ma un giustiziere con la caratteristica di non fare giustizia, ma di svolgere il proprio ruolo istituzionale con il fine ultimo di creare problemi a chi a Brossasco vive e lavora.
Nova si è evidentemente fatto prendere la mano dal potere, conquistato legittimamente, ma gestito in maniera discutibile, approssimativa e arbitraria.
Vorrei anche fare una considerazione sui consiglieri di maggioranza, quelli con Nova dalle elezioni, e quelli acquistati durate la legislatura. Come è stato possibile che, a distanza di quasi quattro mesi dalla richiesta di accertamento ai Vigili del Fuoco, nessuno si sia posto il dubbio sulla fondatezza di quanto da più fronti gli veniva confermato?
Escludendo le due dimissionarie Laura Volpi e Cinzia Martina, che hanno dimostrato dignità e coerenza con il loro gesto, gli altri consiglieri da oggi non possono più essere considerati solamente dei consiglieri poco attenti… da oggi invece sono complici di ogni futuro atto del sindaco.
Legittimano un sindaco che vuole far chiudere aziende, dietro le quali ci sono famiglie e figli. Mi meraviglio di come i membri della maggioranza, tra cui anche imprenditori e artigiani, possano avallare un tale atteggiamento”.
Una maggioranza che si è arroccata e che ha dichiarato di aver depositato al protocollo una lettera, dove vengono prese “le distanze da quanto fatto dal sindaco. Ci dissociamo – ha detto a nome del gruppo l’assessore Danilo Reinaudo – da queste azioni, di cui non eravamo al corrente. Vogliamo parlare con la gente di Brossasco e capire se ci sono ancora i presupposti per continuare questa maggioranza. Di certo il ‘commissariato’ ha i pro e i contro”.
Una dichiarazione che quindi non esclude ulteriori sviluppi sulla vicenda. Ancor di più se si conta che da queste parti la gente (che verrà ascoltata come si è detto dalla maggioranza) si è già fatta la sua opinione, che ha raggiunto livelli quasi unanimi.
Da qualsiasi parte la si guardi, questa rimarrà comunque una brutta pagina per la storia amministrativa di questo comune.