- 21 settembre 2016, 09:06

Il superFiglio: esistono i figli perfetti?

Se la risposta fosse sì, spesso sono ragazzi che non sanno sorridere

I vostri figli non sono “vostri”, ma sono bambini del mondo e dovranno essere capaci di scegliere da soli. È loro diritto sbagliare e imparare, arrivando alla maturità con cuore libero e i con i loro sogni da realizzare, non i vostri.

Nel precedente articolo ho focalizzato l'attenzione sui genitori perfetti, che non esistono, ma che devono essere sufficientemente buoni. Di rimando, mi è stato chiesto di trattare l'argomento figli, per completare il quadro famigliare.

Esistono dunque, figli perfetti?

Anche per questa domanda, la risposta è negativa, o forse qualcuno potrebbe obiettare: “ma mio figlio è perfetto!” Ebbene, cerchiamo di capire assieme il termine perfezione.

I figli perfetti non sempre sanno sorridere e non conoscono il suono della felicità: solitamente hanno paura di commettere errori e non soddisfano mai le aspettative dei genitori. La loro educazione non è basata sulla libertà né sul riconoscimento, bensì sull'autorità di una voce severa ed esigente.

Secondo l' American Psychological Association, la depressione nei bambini e negli adolescenti è un problema molto grave: un elevato livello di esigenza da parte dei genitori si trasforma spesso in mancanza di autostima, ansia e un forte malessere emotivo nei figli. L'educazione dovrebbe essere alla base della felicità e non del perfezionismo, non essere legata al solo desiderio dei genitori, ma ascoltando la volontà e i desideri dei bambini.

Se il bambino prende 7 in matematica, si richiede l'8 e poi il 9 e su di lui si esercita una pressione affinché arrivi al 10. I suoi pomeriggi vengono riempiti dalle ripetizioni ed ogni suo momento libero verrà impiegato per assimilare altre nozioni; i risultati potranno essere lo stress, l'esaurimento e il senso di impotenza (e solitamente non si arriva al 10).

Madeline Levine, nel “il prezzo del privilegio”, spiega la necessità dei genitori di educare figli perfetti e pronti per il futuro, non farà altro che aumentare il numero di bambini lontani dalla felicità.

Ovviamente, è importante educare i figli alla cultura dello sforzo ed è giusto essere esigenti, ma a tutto c'è un limite, che è rappresentato dalla giusta combinazione tra l'esigenza e l'affetto.

Spesso i bambini “perfetti” sono bimbi tristi, dipendenti e passivi perchè abituati a sentirsi dire cosa devono fare, senza la spontaneità di decidere per loro stessi. Sono bimbi carenti di emotività, perchè sono più pronti ad agire e “seguire un copione” per non deludere mamma e papà; sono bimbi con bassa autostima, frustrati, che portano rancore e spesso sono molto arrabbiati.

Per essere genitori sufficientemente buoni, con figli “sufficientemente perfetti”, è importante permettere loro di esplorare, di sentire e di scoprire. È importante essere guida, base sicura, faro nella notte e sostegno nelle difficoltà, ma senza attaccare i fili alle loro spalle per muoverli come marionette.

È importante imparare ad accettare i limiti dei bambini, che non sono nati per soddisfare l'orgoglio del genitore o a compensare ciò che mamma e papà non sono riusciti a fare o a diventare: loro diritto è crescere felici e sereni. Dalla scuola allo sport, è importante lasciarli sbagliare, a volte guardarli anche inciamparsi e farsi male: il genitore può aiutare a rialzarsi e vedere correre il proprio bambino lontano da se, permettendogli di crescere facendo le proprie esperienze.

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Ernestina Fiore