Un proverbio afferma che "il tempo cura le ferite e sistema le cose", spesso si devono solo lasciare andare e aspettare che il tempo passi, perché le ferite guariscano da sole.
Ma questa idea può passare un concetto errato: non si ha bisogno di fare nulla e le ferite si rimargineranno da sole. Bhe, in realtà, non è proprio così o almeno non del tutto.Se non si fa nulla, se non si impara da ciò che è successo è probabile che la ferita si chiuda in modo superficiale e facilmente si riaprirà. Così quando si pensa di aver già superato un problema e finalmente si può andare avanti, il dolore torna, intenso come il primo giorno o addirittura più forte.
Anche le ferite emotive hanno bisogno di cure.
Quando ci si fa male, si sa che la ferita è da disinfettare e curare. Tuttavia, sembra che le ferite emotive abbiamo bisogno di meno cure e che guariscano da sole. Ma non è così. Anche le ferite dell'anima meritano attenzione, e molta.
Rifletterndo sul proverbio, l'unica cosa che il tempo fa è di permettere di concentrare le persone nella routine quotidiana, occupandosi delle preoccupazioni e delle responsabilità della vita di tutti i giorni, in modo tale che nella mente si metta da da parte la perdita, il fallimento o il problema sofferto.
Ma questo non significa che la ferita guarirà.
Quando le persone sperimentano un trauma, provano dolore o sono tristi, se non trasformano questo dolore in una esperienza narrativa, ovvero riuscono ad accettare l’accaduto e trovargli una collocazione nella memoria autobiografica, questo tornerà ad essere vissuto come si trattasse di una situazione reale e, quindi, continuerà a causare dolore.
Anche se in alcuni casi può essere opportuno riprendere la routine quotidiana per assumere una certa distanza psicologica dal problema, in altri casi il modo migliore per affrontare la situazione dolorosa è fare una pausa e cercare nuovi orizzonti che ci permettano di riflettere su ciò che è accaduto, trovargli un significato e andare avanti.
Guarire fa male, ma il dolore aiuta a crescere.
Quando si disinfetta una ferita recente questa brucia e fa male. Ma siamo consapevoli che dobbiamo soffrire un po’ per evitare mali maggiori. Ciò nonostante normalmente preferiamo evitare di concentrarci troppo sulle ferite emotive perché pensiamo che se le ignoriamo, guariranno da sole: ma cosi non è. Sarebbe importante non reprimere le emozioni, fingendo che non esistano.
Si dovrebbe essere consapevoli di ciò che sentiamo e cercare di capire perché ci sentiamo così. Concedere la libertà di esprimere ciò che si sente ha un enorme potere liberatorio e reprimere le emozioni non le fa sparire.
Inoltre, accettare quello che è successo, per quanto difficile possa essere, aiuta ad andare avanti anche se in molte situazioni, soprattutto quando si verifica una perdita o un fallimento, la prima e sana reazione è la negazione, è importante superare questa fase il più presto possibile, perché negare l’accaduto impedisce di guarire. Questo significa che invece di guardare da un'altra parte, è necessario concentrarsi sull’accaduto, per assimilarlo.
E' anche importante smettere di cercare il significato e apprendere la lezione. Nella vita, possono capitare disgrazie che ci sembrano ingiuste, alle quali non si riesce a dare un significato. Quindi, invece di insistere a chiederci perché qualcosa ci mantiene in un vicolo cieco, possiamo chiederci cosa ci insegna questa esperienza e come può aiutarci a essere più forti.
Come sapere quando una ferita emotiva è guarita?
La risposta è molto semplice: quando puoi parlare o pensare a quello che è successo senza soffrire troppo. Questo non significa che in questi momenti non proverai emozioni come tristezza e nostalgia o tantomeno non si dimenticherà il dolore, ma si ricorderanno le cose con meno sofferenza e più consapevolezza.
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