Domani, rischio bollino nero sulla rete di Autostrade per l’Italia. Fit Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità e Logistica, le sigle sindacali che rappresentano i lavoratori delle autostrade, hanno indetto uno sciopero nazionale per la giornata di martedì 18 aprile. L’astensione dal lavoro, per quanto riguarda il personale turnista, inizierà dalle 22 di oggi lunedì 17 aprile e durerà fino alle 22 di martedì 18.
Restano esclusi dallo sciopero i lavoratori turnisti Operatori Sala Radio, Viabilità e i soli addetti agli Impianti relativi al supporto dei due servizi sopraindicati.
Potranno verificarsi disagi e code ai caselli. Autostrade per l’Italia, in una nota, informa che durante lo sciopero i varchi con pagamento solo manuale potranno essere chiusi per l’assenza degli esattori mentre rimarranno regolarmente aperti i varchi con cassa automatica e quelli riservati ai clienti Telepass. Saranno comunque garantiti i servizi di assistenza al cliente, con la presenza di personale della Viabilità di Autostrade per l'Italia e il funzionamento degli impianti per il pagamento del pedaggio che, si ricorda, è dovuto per legge.
Questo il comunicato stampa congiunto diramato dalle sigle sindacali.
A partire dalle ore 22 di lunedì di Pasquetta, 17 aprile, quando gli Italiani saranno di rientro nelle grandi città dopo il tradizionale “merendino” o dalle brevi ferie pasquali, i lavoratori delle autostrade sciopereranno sino alle ore 22 del giorno successivo, 18 aprile.
Lo sciopero degli autostradali non è “contro” i cittadini automobilisti: anzi lo si potrebbe definire una protesta a favore degli automobilisti! Infatti in autostrada ci si astiene dal lavoro per richiedere il mantenimento della presenza fisica di addetti in tutti i caselli, addetti che le autostrade vogliono togliere per diminuire gli occupati. Una richiesta, quella dei lavoratori delle autostrade, che non può in alcun modo essere considerata “contro”, ma che èa ssolutamente a favore del servizio alla sicurezza e alla soluzione di qualsiasi anomalia che si presenti alle persone che utilizzano il servizio pubblico delle autostrade.
Queste non sono di proprietà dei Concessionari, ma sono un bene pubblico, cioè di tutti, che lo Stato gestisce attraverso varie soluzioni, come l’Anas osocietà private che si impegnano a garantire manutenzione e fluidità del traffico a fronte dell’incasso deipedaggi.
Quindi uno sciopero a favore dei cittadini anche perché gli addetti alla viabilità, le sale radio e i tecnici che fanno funzionare tutti gli strumenti necessari alla sicurezza saranno regolarmente al lavoro e qualsiasi coda venisse a crearsi sarà solo colpa dei Concessionari che non apriranno le sbarre delle piste normalmente occupate dai “casellanti”, solo per non perdere neanche un centesimo di pedaggio.
Fra l’altro il costo del lavoro del personale delle autostrade (tutto il personale) è un valore che si aggira intorno al 10% dei costi totali e la sua riduzione non rappresenta un elemento decisivo per il funzionamento di aziende che in questi anni di crisi hanno continuato a macinare utili e a far lievitare i pedaggi. Perché mai allora non garantire il mantenimento del servizio agli automobilisti se a loro costa poco?
Fra l’altro il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che è tecnicamente il “padrone” che dà in concessione le autostrade, ha di recente ribadito con una circolare vincolante per le concessionarie autostradali che ai caselli ci deve essere presenza fisica di personale di supporto e per la sicurezza nelle 24 ore e nei 365 giorni dell’anno... ma le autostrade vogliono tagliare quel costo. Peccato che sia anche una garanzia per i cittadini. Che hanno un alleato nei lavoratori autostradali.