L'incontro tra il vescovo Piero Delbosco e i frazionisti di Roata Canale, Spinetta e Villaggio Colombero, ieri sera alla media 4 di Cuneo, è durato oltre due ore e mezzo. Circa 400 persone presenti, una sola unica voce: "Non li vogliamo!"
Non è mancata la tensione, sono volate parole grosse all'indirizzo della Chiesa, del vescovo e del parroco don Eraldo Serra, accusati di fare speculazione, di aver tramato alle spalle della frazione, di aver agito in modo ambiguo.
Delbosco avrebbe voluto un confronto, far capire in cosa consiste il progetto dell'associazione Ubuntu, che dovrebbe gestire l'accoglienza a Roata Canale. "Siamo qui per ascoltarci, vedremo insieme, non è stato ancora deciso niente. La decisione spetta ai parrocchiani, non a me. Ma è importante porsi in modo evangelico: ogni uomo è mio fratello, altrimenti non sarei qui", ha detto il vescovo.
Il suo appello non ha trovato seguito: "Nulla su cui discutere. Per noi è NO", hanno replicato praticamente tutti.
Solo una donna, intervenuta quasi alla fine dell'incontro, ha provato a fare leva sui valori cristiani dell'accoglienza, ma è stata fischiata e attaccata: "Portateli a casa tua!". Tutti i presenti, invece, sono stati unanimi e concordi nel respingere la possibilità che 24 richiedenti asilo vengano accolti nella casa delle Opere parrocchiali di Roata Canale a partire dalla prossima estate.
Non hanno voluto sentire ragioni: quella struttura è nata negli anni '70 grazie ad un importante lascito e alle tante donazioni dei parrocchiani. E' della comunità, che vuole poterne fare uso. Ma, nei fatti, non viene utilizzata, perché necessiterebbe di lavori importanti, pari a circa 80mila euro. C'è solo il circolo Acli, unico punto di ritrovo della comunità. I bambini, per il catechismo, devono spostarsi a Spinetta. Con l'arrivo dei migranti, quell'edificio non sarebbe più utilizzabile, in alcun modo, per chissà quanti anni.
"E' un continuo impoverimento della vita comunitaria di Roata Canale", sostengono i presenti. E ancora: "Non abbiamo nulla, nemmeno il parco giochi per i nostri bambini: non possiamo dividere ciò che non abbiamo".
Delbosco ha chiesto ai residenti della zona di provare ad informarsi, di parlare dopo aver capito quale sia il progetto dell'associazione Ubuntu, per cui era presente, ieri sera, Sandro Bobba. Impossibile il confronto: la frazione non ha voluto discutere della questione.
"Prendo atto di una forte reazione da parte vostra, mi dispiace - ha detto con grande amarezza il vescovo, che ha voluto ribadire l'onestà e la trasparenza con la quale ha sempre agito, lui e anche don Eraldo. E aggiunge: "Ho sentito una voce contraria molto forte, a livello di parrocchia bisognerà tenerne conto. Le persone sono venute qui prevenute, senza alcuna intenzione di discutere. Come ho già detto, la decisione spetta alla parrocchia e ai parrocchiani, che evidentemente hanno già deciso".