La Paranza dei Bambini rappresenta il primo vero romanzo di Roberto Saviano. Ispirato a fatti veri, vede anche la collaborazione dell’immaginazione. “La storia che sto raccontando non è lontana, è italiana, è europea”, ha esordito Saviano.
Non è solo la trama, la storia; Roberto Saviano va oltre. “Essere qui è bello, mi piace, mi permette di incontrare anche delle persone, cosa che per me non è facile. Oltre la convivialità, voglio potervi convincere, voglio guardavi negli occhi, uno ad uno, e dare così visibilità a queste storie. Ognuno di noi e di voi ha un potere enorme, il potere della conoscenza. Se approfondite una storia, la state difendendo, la state rendendo attiva. Datevi quindi tempo per entrare negli articoli, nella storia di oggi. Se lo fate, avete già deciso di cambiare le cose. Il tifo è distanza. Conoscenza vuol dire scendere in campo”, ha raccontato Saviano tra la folla in un susseguirsi di applausi.
Una piazza unica, questa blu a Barolo, perché dà proprio spazio a vicende non note. “Non le sentirete mai nel dibattito politico”, ha proseguito Saviano. “Il motivo è uno solo: non si conoscono”.
L’incontro è proseguito con un’analisi della società contemporanea attraverso gli occhi dei social network. “Purtroppo abbiamo modelli, secondo il numero di like o follower, che sono tali perché non sono capaci a fare nulla. Il loro talento sta nel non essere né attori, né musicisti, né artisti, né scrittori. In questo modo convogliano a loro molte più persone”.
“Non fatevi dominare. Scegliete la complessità”. Questo è l’appello di Saviano a tutti i presenti.
L’incontro è stata anche l’occasione per parlare di bellezza. “Non si può pensare che la bellezza sia solo misurabilità. Non c’è niente di più bello, ed erotico, se non la comprensione e la complessità dell’insieme".
Il momento in cui Roberto Saviano sale sul palco di Collisioni, davanti ad una gremitissima piazza Blu, controllata e bonificata in lungo e in largo prima del suo arrivo.