Via Maestra sempre più vicina al fallimento. E' quanto verrebbe fuori da alcune indiscrezioni vicine agli ambienti sindacali che confermano la consegna dei libri, nella mattinata di oggi venerdì 28 luglio, in tribunale da parte dei vertici. Due giorni fa un blitz della Guardia di Finanza nella sede centrale dell'azienda ha posto
Rotti, quindi, gli indugi dell'azienda con sede a Madonna dell'Olmo che da tre settimane non aveva più dato notizie, nemmeno in vista dell'incontro in programma per il prossimo lunedì 31 luglio con presidio davanti alla Provincia.
Aperta la procedura concorsuale, resta da capire con quale modalità verrà portata avanti: il fallimento sarebbe l'ipotesi più accreditata, ma i dettagli verranno chiariti nel tavolo previsto alle 9,30 di lunedì, dove interverrano il presidente della Provincia di Cuneo Federico Borgna con il consigliere Roberto Passone con delegazioni di lavoratori e segreterie provinciali del commercio.
"I dubbi che avevamo riguardo alla latitanza dell'azienda erano fondati" - ha dichiarato Enrico Solavaggione segretario Fisascat Cisl - "Ci auguriamo che l'epilogo sia più dignitoso. Aspettiamo l'incontro per capire come procedere al fine di tutelare i lavoratori."
“Noi siamo preoccupati per i salari chei lavoratori devono acnora riscuotere, (saldo mese di luglio, quattordicesima e di parte del mese di giugno ndr)” – ha detto Sofia Livingstone della Filcams Cgil - "Auspichiamo un percorso celere coadiuvati dalle istituzioni provinciali e regionali, con la speranza di poter raggiungere una ricollocazione per le maestranze.”
Sono 140 - perlopiù donne - i lavoratori coinvolti nella vertenza, circa 50 in provincia di Cuneo. L'azienda di calzature ha in possesso 40 negozi sparse per sei regioni dello stivale, con due negozi esteri (Nizza e Ibiza).
Per loro non ci sarà possibilità di ricorrere alla cassa integrazione, ma solamente al sussidio di disoccupazione (Anaspi).