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Saluzzese | 28 luglio 2017, 12:33

Le problematiche del Lungo Po di Paesana approdano in Consiglio comunale

Si è parlato di manutenzione, inciviltà, e di un passaggio pedonale lungo le Gravere di Po chiuso ai pedoni dal padrone del terreno

Il Consiglio comunale del 21 luglio

Il Consiglio comunale del 21 luglio

Sui banchi dell’ultimo Consiglio comunale di Paesana, riunitosi lunedì sera, è arrivata anche la situazione dell’area sul Lungo Po.

Come abbiamo avuto modo di raccontare e documentare recentemente, la zona verde sulla sponda sinistra del Grande Fiume è stata oggetto più volte di atti vandalici e di scarsa civiltà da parte dei suoi fruitori.

Proprio una decina di giorni fa, l’Amministrazione comunale aveva disposto la demolizione dei lavandini dell’ex campeggio, scambiati per vere e proprie pattumiere.

Avete fatto bene – ha riconosciuto il consigliere d’opposizione Fabio Gotterovisto il modo in cui venivano usati. Spero però che questo sia un primo passo per un progetto di riqualificazione dell’area”.

Gottero ha poi parlato di reti non stabili e panchine traballanti, chiedendo una maggiore “ordinaria manutenzione” ma riconoscendo anche un’“inciviltà di fondo”.

Prima – ha detto il sindaco Mario Anselmopuntiamo ad installare un sistema di videosorveglianza, altrimenti noi facciamo e qualcuno distrugge. I ragazzini che frequentano l’area, forse un po’ troppo accalorati, rompono le staccionate e riempiono i lavandini di terra e mozziconi di sigaretta. Per riqualificare servono controlli”.

L’occasione, poi, è stata propizia anche per parlare di un passaggio pedonale, in un prato delle “Gravere di Po”, per decenni utilizzato ed ora chiuso dal padrone del terreno con una sbarra. Un “sentiero” molto utilizzato, per chi dalla zona del Lungo Po vuole “sbucare” su via Monviso, anche dopo l’apertura dell’area camper poco distante.

Invito a risolvere la situazione - ha detto Gottero – anche se mi fa male vedere nell’atteggiamento di chi ha chiuso il passaggio un fastidio per i camperisti”.

L’unica soluzione – ha sottolineato Anselmo – sarebbe una class action promossa da tutti noi, che da anni percorriamo quel passaggio pedonale, invocando un diritto ormai acquisito nel tempo, senza tralasciare che il passaggio conduce ad una strada, che sarà anche privata, ma lungo la quale sono stati costruiti un ponticello in cemento, probabilmente dal Comune ed un lavatoio pubblico.

Fatti salvi diritti di privato, ci sono anche i diritti di chi da lì è sempre passato. Il terreno sarà anche privato, e nessuno lo mette in dubbio, ma il passaggio è ben altra cosa”.

Nicolò Bertola

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