- 04 settembre 2017, 08:33

Alla scoperta delle cave di alabastro di Busca

Gita organizzata per domenica 24 settembre dalle guide del CE.G.A.T, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino e il comune di Busca

Domenica 24 settembre le guide del CE.G.A.T, grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Torino e il comune di Busca, vi accompagneranno in una visita speciale alla scoperta delle cave di alabastro e del ricco centro storico di Busca.

La passeggiata prevede la visita delle suggestive gole createsi sul versante orientale della collina dell'Eremo di Busca e la scoperta dei luoghi del centro storico, nei quali gli artisti di diverse epoche realizzarono manufatti e decorazioni con il ricco materiale.

I partecipanti saranno accompagnati dalla ricercatrice Alessandra Marengo, coautrice della pubblicazione “L’alabastro di Busca tra Arte e Scienza” e dalla guida turistica Ilaria Peano.

Le cave
Si cominciò ad estrarre il prezioso alabastro nel sito di Busca dal XVII secolo, con profitto, fino agli anni Cinquanta del ‘900, quando la cava venne abbandonata. Già nel 1620 le cave, chiamate dalla popolazione "la marmorera", appartenevano al Principe di Carignano Amedeo di Savoia; nel 1814 passarono al Demanio, nel 1879 al Senatore Carlo Brunet di Cuneo. In seguito passarono ad altri privati. Le cave, ancora oggi, si trovano su un terreno privato che viene occasionalmente aperto agli esperti e a piccoli gruppi autorizzati ed accompagnati.

L’alabastro di Busca
L'alabastro di Busca è una roccia bella e fragile, facilmente lavorabile e lucidabile, dai variegati colori che muovono dal rosa scuro al bianco. Dal XVII al XX secolo l'alabastro di Busca è stato molto ricercato in Piemonte, utilizzato nelle grandi chiese soprattutto torinesi, come per le colonne della Chiesa di San Filippo Neri a Torino e le Urne decorative nelle Tombe dei Savoia a Superga, e veniva ampiamente usato per l’arredamento di edifici privati, rivestimenti ornamentali, suppellettili decorative e camini. Alessandra Marengo ed Emanuele Costa, ricercatori del Dipartimento di Scienze della Terra, dichiarano: “Durante le prime fasi dello studio, esaminando e analizzando campioni di roccia provenienti da tutto il mondo, è risultato subito evidente che uno degli alabastri-calcarei più interessanti si trovava a breve distanza dalla sede del Dipartimento. Si tratta infatti del cosiddetto Alabastro (o Onice) di Busca, una roccia singolare da un punto di vista geologico e di cui è stato fatto ampio utilizzo nei secoli come pietra ornamentale. La cava costituisce un caso particolare nel Nord Italia, poiché in realtà si tratta di un antico sistema di grotte giunto allo stadio finale del proprio “ciclo vitale”; è risultato quindi interessante studiarne i meccanismi di genesi, indagando sulla sua evoluzione e sui fenomeni che hanno portato alla deposizione del materiale - che è stato poi estratto”.

Ritrovo dei partecipanti domenica 24 settembre ore 14.30 davanti all'ufficio turistico, piazza Regina Margherita 4; durata dell’attività 2,00-2,5 ore.

Quota di partecipazione all’attività per adulti: € 8 (comprendenti il trasferimento in navetta e la visita guidata) € 5 per bambini al di sotto dei 12 anni. Si raccomanda di indossare un abbigliamento adatto ad una passeggiata nei boschi e nella natura, e di dotarsi di scarpe comode. L’escursione è indicata anche per i bambini a partire dall’età scolare. Il sentiero non permette il passaggio di carrozzine e passeggini, che pertanto sono vivamente sconsigliati. In caso di maltempo la visita sarà rimandata a domenica 1 ottobre.

INFO E PRENOTAZIONI La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata per telefono o via mail: CE.G.A.T. 366.9361242 | cegat@cegat.italabastrodibusca@gmail.com. 

c.s.