Attualità - 08 novembre 2017, 12:24

"Il NUE deve essere gestito da una sala operativa interforze": chiesta un'audizione in Regione sul 112

Non si placano le polemiche sui presunti disservizi del "Numero Unico di Emergenza", sul quale lo scorso agosto è stato presentato un esposto in Procura

Immagine della sala operaiva del 112 a Saluzzo

Il 112 di nuovo in primo piano, a seguito dell'annuncio che i fatti di piazza San Carlo a Torino - e in particolare la gestione dei soccorsi - saranno "il caso" di cui si discuterà a Pistoia il prossimo 25 novembre, nell'ambito di un convegno sulla medicina delle catastrofi.

L'annuncio di Danilo Bono, direttore generale dell'Asl CN2 ed esperto di gestione delle emergenze, non è piaciuto ad alcuni sindacati dei vigili del fuoco, infermieri e polizia che, nella giornata di ieri, hanno diramato un comunicato stampa congiunto ponendo l'accento proprio sulla gestione dei soccorsi in quella maledetta notte torinese, con migliaia di feriti. Si parla della "disastrosa organizzazione del NUE", che avrebbe impedito lo scambio di informazioni tra chi era chiamato ad intervenire, dai sanitari ai vigili del fuoco alla polizia.

Il 112, lo ricordiamo, dallo scorso agosto è al vaglio della Procura, a seguito di un esposto presentato proprio dai sindacati dei vigili del fuoco che, sostengono, non vengono allertati con la tempestività necessaria sui vari fronti di intervento: incidenti stradali, incidenti in montagna o ricerca di persone.

"I vigili del fuoco devono sempre intervenire, perché non è mai preventivabile l'evoluzione di un sinistro. Sono decine i casi nei quali non siamo stati allertati e sui quali abbiamo chiesto l'intervento della Procura. I sanitari sono indispensabili, noi non ci sogneremmo mai di intubare una persona, ma altrettanto lo è poter intervenire tempestivamente nel caso di una vettura che prendesse fuoco o di una persona da estrarre dall'abitacolo. Dobbiamo venire allertati immediatamente, non dopo che è stata valutata la situazione sul posto. Potrebbe essere troppo tardi, parliamo di vite umane", commenta Claudio Cambursano, segretario regionale del CoNaPo, tra i sindacati più agguerriti in questa battaglia sul 112.

E rincara: "Ognuno deve fare il suo mestiere, chiediamo di poter fare il nostro. Il 112 è gestito come un call center, ma non può e non deve esserlo. Servono tecnici dell'emergenza in risposta, provenienti da corpi diversi. La soluzione è una sala operativa interforze, come già accade in altri Paesi dove il numero unico funziona. Abbiamo chiesto un'audizione in Regione, saremo presenti come vigili del fuoco, ma ci saranno anche i rappresentanti degli infermieri e della Polizia", la sua conclusione.

L'incontro dovrebbe svolgersi la prossima settimana. Il fine, al di là del mero, seppur fondamentale, aspetto operativo, è quello di recuperare un po' di serenità nel mondo del soccorso e tra chi è chiamato ad intervenire in situazioni di emergenza, per salvare vite.

 

Barbara Simonelli