Cuneo e valli - 30 dicembre 2017, 10:36

Anatomia di una pagina pubblicitaria

Il mondo della pubblicità, che sia online o offline, è ricco di termini ed espressioni tecniche per indicare processi, strumenti, strategie o anche solo elementi della pubblicità stessa.

Il mondo della pubblicità, che sia online o offline, è ricco di termini ed espressioni tecniche per indicare processi, strumenti, strategie o anche solo elementi della pubblicità stessa.

Oggi partiamo dalle basi mettendo un po’ di ordine tra i termini più utilizzati quando si parla dell’impaginazione di un annuncio e che sono condivisi anche nel mondo online (nel caso, ad esempio, dei blog)

Per semplificare la struttura di una pagina possiamo dividere tutti gli elementi in due macrocategorie: testuali e visivi

Tra gli elementi testuali partiamo dal cuore della comunicazione, l’headline, ovvero il titolo. Frase sintetica che apre la pagina pubblicitaria,  stringa di testo scritto con font di grandi dimensioni che, come nel giornalismo, racchiude in sè gran parte del significato. Il significato dell’headline è ambiguo, ha un doppio senso, è un gioco di parole? Allora al di sotto troverete l’occhiello, l’elemento in grado di esplicare e risolvere l’ambiguità del titolo

Body copy è l’espressione inglese per indicare il testo vero e proprio che snocciola ed elabora il significato del titolo e viene chiuso dal pay off ( o tagline) ovvero la frase utilizzata alla fine per riassumere tutto il senso dell’intero messaggio.

Caption, letteralmente didascalia, è il termine utilizzato nell’offline semplicemente per indicare il testo esplicativo al di sotto delle immagini secondarie, mentre nell’online e sui social indica tutti i testi allegati alle foto (ebbene sì, ogni volta che condividete una foto del vostro gatto mettendo come testo “ecco il mio fufy” voi state scrivendo una caption)

L’immagine è tutto nella pubblicità.

Per “ripassare” l’importanza dei contenuti visual vi consiglio di riprendere l’articolo

In questo breve approfondimento gli elementi che vale la pena di ricordare sono tre:

-       visual principale:  l’immagine che domina la pagina insieme all’headline;

-       visual secondari: ulteriori foto esplicative, immagini e grafici spesso accompagnate da caption;

-       marchio: il simbolo che distingue, attraverso un disegno unico per colori e forme, i tratti una determinata persona o azienda, rendendola immediatamente riconoscibile

Tutti questi elementi si presentano in forme e posizioni sempre differenti, ma rappresentano i tasselli base di ogni pagina pubblicitaria che incrociamo e trovano sempre nuove declinazioni nel mondo digitale.

Compito a casa: Prendere una qualsiasi rivista o sito web ed iniziare a chiedervi “Dov’è il marchio? il Pay off?Qual è il caption?”

 

Leggendo questo articolo vi è sorto il seguente dubbio: “Qual è la differenza tra marchio, logo e brand?”

Ve lo spieghiamo semplicemente, nell’articolo della prossima settimana!

Roberta Levet